Tratto dall'omonimo romanzo di Iain Reid. Di cinema? I continui balzi fra piani temporali – con i genitori di Jake che invecchiano, muoiono e ringiovaniscono nel corso nel film – non rappresentano altro che l’angoscia del protagonista per il tempo che passa e per ciò che prima o poi dovrà affrontare. Una ragazza nel fiore degli anni descrive il suo uomo attraverso tutte le caratteristiche amabili che lo definiscono e che la fanno sentire grata per averlo incontrato. Sopravvissuto – The Martian: dove è stato girato il film con Matt Damon? Utilizzando in qualsiasi modo il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Sarà all’interno di quell’imponente edificio che i protagonisti si perderanno come in un labirinto di specchi che si rivelerà essere la mente di Jake. D’altronde «non è male quando la smetti di provare pena per te stesso. E che si cimentano in un ballo struggente e catartico, in cui il loro sogno d’amore viene infranto dallo scontro con la realtà e il Jake giovane viene ucciso da quello anziano (il bidello), forse finalmente pronto ad accettare l’inesistenza di quella relazione tanto sognata e forgiata dalla sua mente. L’uomo intona il brano di Oklahoma! Il riferimento è ai cosiddetti Lucy Poems dalle Ballate Liriche di William Wordsworth, anche se il personaggio interpretato da Plemons poi cita Ode – Indizi di Immortalità dalle Memorie della Prima Infanzia di William Wordsworth, componimento del 1807 che celebra nostalgicamente lo sguardo speranzoso della fanciullezza. (molto amato da Jake, come lui stesso racconta alla sua ragazza durante il viaggio in macchina) si rivelano con sempre più margine di certezza relativi alla vera identità del ragazzo, uno studente fallito a cui non resta che osservare da dietro le quinte (come bidello) il posto che avrebbe voluto occupare nel mondo. ), corredata dalle telefonate che arrivano sul cellulare della giovane donna, che sembrano provenire da se stessa, o meglio, dal nome che in quel momento le viene attribuito dal fidanzato. The World to Come: Vanessa Kirby nel dramma sentimentale di Mona Fastvold [recensione], Fucking With Nobody: un manifesto politico-erotico senza capo né coda [recensione], A Frenchman (Francuz): l’URSS degli anni ’50 vista con gli occhi di un francese [recensione], My Morning Laughter: 30 anni vergine e nulla da perdere [recensione], Berliner: dalla Romania una satira amara sulla comunicazione politica [recensione], In Between Dying: allegoria e metafisica nel film di Hilal Baydarov [recensione], SanPa: San Patrignano, Muccioli e la storia vera dei ‘peccati del salvatore’ [recensione], La Stanza: il sorprendente horror italiano di Stefano Lodovichi su Prime Video [recensione], CG Premiere: con Undine e Petzold iniziano proiezioni gratuite e incontri con i registi. Quando dopo varie insistenze e situazioni surreali, “la ragazza” riesce a convincere Jake ad andare via dalla casa dei genitori, sulla strada del ritorno (dopo la tappa a Tulsey Town e l’ennesima sovrapposizione/proiezione con la ragazza che li serve), il protagonista decide di fermarsi per buttare i gelati, non gradendone il gusto. Jake in realtà è l’anziano bidello e, tra scene di ballo e rappresentazioni teatrali, farà definitivamente i conti con il proprio passato e sarà pronto ad affrontare il crollo definitivo. Sto Pensando di Finirla Qui: la spiegazione del meraviglioso film Netflix di Charlie Kaufman [recensione] | Anonima Cinefili. A favorire le sembianze di un vecchio film immaginario è il formato in 4:3. Di tornare a casa per sfuggire dalle contraddizioni della propria mente e fronteggiare una volta per tutte le sue aspettative idealistiche che gli impediscono di raggiungere la serenità. “Sto pensando di finirla qui”: una spiegazione del film Netflix di Charlie Kaufman Alla filmografia di Charlie Kaufman, si aggiunge un altro complicato dramma psicologico. Drammatico, USA, 2020. Cosa c’è che non va nella coppia? «C’è stato un tempo nel quale (…)/ la Terra e ogni comune visione / a me parevan / rivestite di luce celeste (…) / Ma quel che vidi, ora non lo scorgo più» recita l’Ode Immortale. Nel libro scopriamo che, dopo quel primo incontro in un locale, Jake in realtà non ha mai avuto il coraggio di chiedere il numero della ragazza e non l’ha mai più rivista. Sto pensando di finirla qui recensione critica film di Charlie Kaufman in streaming su Netflix dal 4 settembre con Jessie Buckley e Jesse Plemons Nonostante la grande cultura e il grande potenziale, il complesso bagaglio vitale del protagonista lo ha portato a girare a vuoto fino ad annullarsi. L’unica direzione che lo spettatore pensa di avere – quella dell’arco narrativo di Lucy – si rivela in realtà essere alla rovescia, giacché solo al termine del film capiremo chi è il vero protagonista: il bidello. I n Sto pensando di finirla qui, nuovo film di Charlie Kaufman da poco disponibile su Netflix, è presente una curiosa scena in cui si vede Robert Zemeckis nelle vesti di regista di una commedia romantica molto scadente. La sua Lei lo attende per un po’, poi turbata dal freddo e dalla solitudine lo va a cercare dentro il liceo, ma la prima persona che incontra è il bidello della struttura, che il pubblico già conosce. Kaufman ci lascia liberi di pensare che il suo film parli di una donna o che parli di un uomo. Una spiegazione di come, nella mente di un artista, esperienze personali si confondano a fantasie e ispirazioni, di come questa mescolanza generi inizialmente storie ricche di incoerenze e … Lonely Room, in cui il protagonista abbandona dolorosamente l’illusione di un amore perfetto e idealizzato, decidendo di tornare con i piedi per terra. Divertente aggiungere che la scelta dei titoli di coda che si vedono nel film nasce da un puro caso: il montatore della pellicola, Robert Frazen, aveva usato temporaneamente i titoli di coda di Contact durante la lavorazione dei giornalieri. Sto pensando di finirla qui, Likely Story. Netflix ha pubblicato il trailer ufficiale di Sto pensando di finirla qui (I’m thinking of ending things), il prossimo film del geniale Charlie Kaufman, che torna così dietro la macchina da presa dopo l’esperimento in stop-motion Anomalisa uscito nel 2015. Quando arriviamo a casa dei genitori di Jake, interpretati da Tony Colette (Hereditary) e David Thewlis (Anomalisa), la cena si rivela più inquietante del previsto e un numero crescente di grandi e piccoli dettagli iniziano a confondere Lucy, la cui percezione della realtà diventa sempre più inaffidabile. Sto pensando di finirla qui | trailer Tratto dal libro di Ian Reid, Sto pensando […] La narrazione di Sto pensando di finirla qui prosegue fra continue citazioni artistiche e una costante confusione circa l’identità della ragazza: oltre ai dubbi sul suo nome, non appare chiaro nemmeno il suo lavoro: si occupa di fisica? Il suo nuovo lavoro, distribuito direttamente in streaming in Italia come nel resto del mondo, conferma la poetica visionaria dell’autore, caratterizzata da un caleidoscopio di rivoli narrativi che si intersecano e compenetrano in una mise en abîme il cui significato non è sempre immediato. L'impossibilità di vivere bene nell'hic et nunc è alla base della storia di Sto pensando di finirla qui, l'opera più ambiziosa e complessa di Charlie Kaufman. Il film Netflix segna il ritorno del geniale regista e sceneggiatore statunitense, che dietro la macchina da presa ci ha regalato capolavori come Anomalisa e Synecdoche, New York ma che ha anche toccato altissime vette come sceneggiatore di Essere John Malkovich, Il Ladro di Orchidee e Se Mi Lasci Ti Cancello Eternal Sunshine of the Spotless Mind. (…) È stata solo una questione di fortuna». Un istinto all’apparenza incomprensibile, alla vigilia dell’incontro con i genitori del suo Jake, non motivabile con una effettiva presa di coscienza di una realtà indesiderabile, ma comunque urgente, insistente: questa storia non ha futuro. Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Sto Pensando di Finirla Qui (I’m Thinking of Ending Things) è una storia complessa e ingannevole, che offre continui indizi allo spettatore per poi depistarlo. Di pittura? E sembra anche intuire cosa sta per accadere, cercando di portare il dialogo su opere letterarie e cinematografiche che possano servire a rettificare la parabola discendente che li attende (il film è disseminato di citazioni provenienti da ogni campo artistico) ma che finiscono per non fare altro che confermare la legittimità del malessere di lei, perfettamente sviscerato in quello che inizialmente appare come un poema scritto di suo pugno: Ossa di cane, in cui l’avversione per il ritorno a casa, che assume risvolti angoscianti e orrorifici (al contrario di come sembrerebbe normale percepirlo), rivela lo stato d’animo di entrambi, invischiati in un’impossibilità a vivere bene nell’ hic et nunc e per questo destinati all’infelicità, alla perenne ricerca di qualcosa di più soddisfacente, che possa alleviare ogni pena. dettagli Accetto. Il paradossale inserimento del nome del regista di Ritorno al Futuro ha però divertito così tanto Kaufman da arrivare a far parte del montaggio finale. Nel finale del film, quando ormai la finzione si è rivelata in tutta la sua consapevolezza (tutti i personaggi appaiono in un teatro artificiosamente invecchiati da un trucco scenico di quart’ordine), il protagonista trova la forza per un ultimo disperato atto di speranza. In una scena verso la fine del secondo atto del film, dopo aver parlato di Una Moglie (film del 1974 di John Cassavetes disponibile su Prime Video che racconta di una coppia che solo insieme riesce ad affrontare e superare un crollo nervoso della donna del titolo), in un commovente sfogo affidato alle parole del sé giovane, riassume tutta l’amarezza e disillusione di cui è preda: «È tutta una bugia! Ecco perché tutto il film – un viaggio nell’immaginario mentale – ha l’aspect ratio 4:3 di un vecchio film. Sto pensando di finirla qui non è altro che che la rappresentazione della sua psiche in un viaggio mentale fatto di occasioni sprecate, amori mai esistiti e l’idealizzazione di una vita da lui sempre desiderata, ma a cui non è mai riuscito ad auspicare. Perché ciò di cui parla questo film non è di una storia d’amore, di inadeguatezza, vecchiaia, giovinezza, maturità o difficoltà nelle relazioni interpersonali. Una donna che non è altro che la sua stessa proiezione, come si scopre man mano che si affronta la visione. È con questo stato d’animo che l’anziano Jake, «un porco mangiato dai vermi», ripensa alla sua vita. La risposta è semplice e inesorabile: il solo fatto che stiano invecchiando, obbligando il protagonista a fare i conti con la paura della morte. Un altro aspetto nel quale I’m Thinking of Ending Thing eccelle è lo script firmato da Kaufman, che pur privo di uno svolgimento lineare riesce a proporre numerosi spunti e temi che riverberano per tutto il metraggio. Trieste Film Festival 2021: il programma e tutti i film della 32. edizione in streaming! Questa DeRecensione di Sto pensando di finirla qui è distribuita da DeBaser con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale. Il rapporto ostile con i genitori, gli studi abbandonati, le ambizioni mai concretizzate e gli amori solo immaginati compongono infatti un esercito di fantasmi che infestano la vuota esistenza di un vecchio cui rimangono solo un lavoro umile, la solitudine, il rimpianto e il pensiero di porre fine a tutto questo. Nonostante sia il bidello il vero protagonista della storia, rimane il fatto che sia la ragazza a occupare buona parte dello screen time, e ciò permette a Kaufman di giocare con le aspettative dello spettatore e costruire un film nel film. This Sceptred Isle: Kenneth Branagh sarà Boris Johnson, The Walking Dead 10: una nuova immagine mostra Daryl alla ricerca di Rick. Ecco i prossimi film e le serie TV Marvel con Chris Evans, E.T. Un film complesso. Come quella gelateria immersa nel deserto di ghiaccio (Tulsey Town), la cui stessa esistenza induce a pensare di desiderare un gelato nella condizione meno desiderabile possibile, per il solo fatto che ci viene offerto. E che ciò che vuole finire sia la sua relazione o la sua vita. Sto pensando di finirla qui è un film del 2020, scritto da Charlie Kaufman.. Siamo nei giorni post-Tenet, ossia quello dei meme su cosa sia o non sia questo nuovo film di Nolan e, soprattutto, sul fatto che, in molti, ammettono candidamente di non averci capito un emerito cazzo.Nel frattempo esce questo titolo su Netflix, che non può non incuriosire. Quello che inizialmente sembra un film sul disagio esistenziale di Lucy, si rivelerà alla fine essere un film sul disagio mentale di Jake, un vecchio bidello che in un turbinoso e febbricitante flusso di coscienza ripensa a tutte le opportunità perse, i bivi e le persone significative della propria esistenza. Fermo restando che quella che segue è un’interpretazione il più possibile oggettiva, film del genere possono essere letti in tanti modi diversi. In un momento nel quale probabilmente nessuno studio al mondo finanzierebbe per l’uscita in sala un film arthouse come Sto Pensando di Finirla Qui (I’m Thinking of Ending Things) – che rimane per la maggior parte del pubblico un prodotto estremamente ostico – Charlie Kaufman rivendica la sua posizione di autore vero, di creatore di storie per il quale l’urgenza artistica ha la meglio su ogni compromesso. SEGUONO SPOILER E DETTAGLI SULLA TRAMA E IL FINALE DEL FILM. recensione Sto pensando di finirla qui. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo. Con Toni Collette, Jessie Buckley, Jesse Plemons, Jason Ralph, David Thewlis. Amy?? Suggerendo che mangiarlo migliorerà la nostra vita. Segue il riassunto della trama di Sto Pensando di Finirla Qui (I’m Thinking of Ending Things) per come viene presentata nel lungometraggio. trova una profonda analogia con la proiezione mentale di Jake, vedendo protagonista un uomo che si innamora perdutamente di una ragazza che vive in una fattoria. Approcciandosi alle prime scene di Sto pensando di finirla qui, il fulcro del tormento della protagonista appare come una sorta di cherofobia, che le impedisce improvvisamente di vivere con spensierata serenità l’intesa col suo nuovo fidanzato. Nonostante sia troppo tardi, proprio in punto di morte Jake ha ritrovato una volontà di riscatto nonché quell’illusoria speranza della giovinezza celebrata da Wordsworth e, come nei versi dell’Ode Immortale, si spegne «rivestito di una luce celeste» dissolvendosi nell’azzurro. LEGGI TUTTO Parliamo di Sto pensando di finirla qui, il nuovo film di Charlie Kaufman, uscito di recente su Netflix. Eppure, anche se funestati da un tormento che rende impossibile una storia d’amore minimamente serena, le immagini mentali che vedono protagonista Lucy sono il ritratto di un amore sperato, sognato, idealizzato. Il bidello Jake è pronto per tornare a casa, ma una volta raggiunto il suo pick-up viene scosso da strani fremiti, che sembrano preannunciarne la morte. Nulla è tale in quanto oggettivo. The Falcon and The Winter Soldier: ecco il camera test di Bucky! Se non fosse per un pensiero improvviso e ossessivo che si insinua nella sua mente, cominciando a definirne involontariamente le percezioni: “Sto pensando di finirla qui”. Poche volte rimango basito di fronte a un film al punto di non riuscire a parlarne in modo obiettivo senza aver fatto uno sforzo considerevole: Sto pensando di finirla qui mi ha abbandonato in territori oscuri della mia mente in cui fatico a muovermi con coerenza. La risposta appare più chiara man mano che prosegue la narrazione: la giovane donna non è altro che una proiezione di Jake e della sua compagna ideale, pronta a rispondere ad ogni sua esigenza romantica ed emotiva (può essere la cameriera del finto film di Zemeckis – visto dal “misterioso” bidello che ogni tanto appare nel film – ma anche una geriatra, quando questo serve a far sì che Jake possa sentirsi capito e sostenuto nell’assistenza agli anziani genitori). Durante il viaggio in macchina all’inizio del film, mentre chiacchiere di circostanza si confondono con dissertazioni su argomenti alti, Jake cita dei versi su «una bellissima donna idealizzata di nome Lucy che muore giovane». La regia di Charlie Kaufman snocciola eventi e svolte volutamente prive di un nesso causale, proprio come accadrebbe in un incubo (con un susseguirsi erratico che in un certo qual modo riporta alla mente l’esperienza onirica del Madre! Il senso di disagio, nella protagonista come nello spettatore, cresce a dismisura fino al momento nel quale la ragazza non ottiene finalmente di essere riaccompagnata a casa. Con la sua “Louisa” che rimbalza fra una collocazione e l’altra nel corso del tempo, messa alla prova nel suo ruolo funzionale di alleviare le sue pene, qualunque cosa accada nel corso della vita. Allerta Spoiler. Il fulcro del poema Ossa di cane, che poi ritroviamo in camera di Jake in una raccolta d’autore, ha quindi a che fare col significato assunto dal fare un passo indietro, ripensando non solo a ciò che saremmo potuti diventare ma anche ciò che inevitabilmente diverremo. Sto pensando di finirla qui, un film che aspira ad atmosfere alla Lynch. Nella speranza di un futuro migliore, in grado di distrarre dall’inevitabile angoscia per l’inesorabilità della morte. Il film è l'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo del 2016 di Iain Reid. )lavoro di Charlie Kaufman, Sto pensando di finirla qui (I’m Thinking of Ending Things), viaggio onirico negli abissi della mente umana, alla costante ricerca di un futuro migliore del presente e per questo vittima della sua stessa nozione di speranza. Uno di questi è quello della psicologia femminile, e in particolare di quel senso di dovere, accondiscendenza, incertezza e dubbiosa autocritica che la società vorrebbe in molti casi imporre all’esser donna. Analisi e spiegazione del nuovo film Netflix: Sto pensando di finirla qui. Recensione del film Sto pensando di finirla qui (I’m thinking of ending things). In un recente tweet, è arrivata la spiegazione della citazione al regista di film cult come Ritorno al futuro e Forrest Gump, direttamente da Netflix: DI COSA PARLA DAVVERO STO PENSANDO DI FINIRLA QUI? Sarà pronto a «finirla qui». La magia dei primi tempi insieme, quando sembra di conoscersi da una vita ma in realtà sono passate poche settimane dal primo incontro (6, forse 7, la memoria è fallace). Inoltre puoi partecipare alle nostre iniziative e vincere tanti premi, Grazie da adesso riceverei settimanalmente la nostra newsletter, L'iscrizione alla newsletter comporta l'accettazione dei termini e condizioni d'utilizzo. Lo segue, pronto ad accettare che la sua vita possa non essere stata straordinaria, dopo tutto, e ad affrontare la propria angoscia legata alla morte, ed ecco che Jake si ritrova in un teatro, in procinto di ricevere il premio tanto atteso e mai arrivato. Un breve e intenso discorso d’accettazione (che riprende quello del personaggio di Russel Crowe, il matematico schizofrenico premio Nobel John Nash, in A Beautiful mind) riconosce nella sua compagna la ragione di ogni suo successo e gratificazione. In un movimento circolare che va dall’interno verso l’esterno e dall’esterno verso interno, tale da far sì che le nostre stesse percezioni – per quanto uniche e soggettive – risentano inevitabilmente dell’influenza dell’ambiente, soprattutto della letteratura e del cinema, in grado di farci immaginare e quindi desiderare una realtà in cui l’happy ending è (troppo) spesso garantito. Guardando Sto pensando di finirla qui si ha la sensazione di fluttuare fra un’opera e l’altra del regista e sceneggiatore: ritroviamo il tema della memoria di Se mi lasci ti cancello (da lui scritto), che – come il tempo stesso da cui dipende –  non basta a definire l’essere umano e il suo sentire, che risulta essere una somma a tratti contraddittoria e confusionaria di movimenti dall’interno verso l’esterno (la nostra personale percezione dell’ambiente) e del loro contrario, con l’ambiente che, a sua volta, influenza e forgia il nostro stesso sentire alzando spesso  (anche troppo) l’asticella delle aspettative, condannandoci ad una perpetua ricerca e smania di miglioramento; c’è poi tanto di Synecdoche, New York, nella necessità tutta umana di dare un senso profondo ai propri giorni, e altrettanto di Anomalisa, nel desiderio di trovare una persona speciale, diversa da tutte le altre, che sia cura e soluzione di un male interiore che può essere affrontato solo nel rapporto con se stessi. Ma andiamo per gradi. “Sto pensando di finirla qui”: la protagonista del film di Charlie Kaufman che trovate su Netflix, ripete spesso questa frase mentre viaggia in macchina col fidanzato Jake per andare a conoscere i genitori di lui.Fuori nevica incessantemente, ma sembra un road trip come tanti, finché lei non ci guarda, sfondando la quarta parete e mettendoci in allerta.