Non ha mai visto la loro sofferenza come una comprensibile sofferenza umana e nazionale. Allo Stato coloniale non importano per niente i fatti e, grazie al sostegno dell’Occidente, esso rimane immune dai procedimenti penali internazionali. Dopo il disfacimento dell’Impero Ottomano alla fine della prima guerra mondiale, la Gran Bretagna assunse il controllo della maggior parte del Medio Oriente, compresa l’area che oggi costituisce il moderno stato d’Israele. In quell’occasione, Abbas ha dunque ribadito un concetto già troppe volte espresso, ma – e qui stava … Qual è esattamente l’alternativa, ora che i cieli si stanno chiudendo attorno a noi? Solo che questa volta lo fecero lanciando una guerra a tutto campo. È vietata la riproduzione. Sia il presidente, il primo ministro o l’ambasciatore all’ONU, o anche il più seguito dei commentatori, sarebbe incapace di stare davanti ai rappresentanti delle nazioni del mondo e spiegare la logica di Israele; nessuno di loro sarebbe capace di convincerli che c’è un qualche merito nella posizione israeliana. L’altra metà voleva cederli agli arabi della regione, che avevano iniziato a definire se stessi “palestinesi”, nella speranza che alla fine vi avrebbero costruito il loro stato. Forse la risposta è fare pressione sui palestinesi perché accettino finalmente l’esistenza di uno stato ebraico. Ma il leader palestinese respinse l’offerta. Lo ha annunciato giovedì mattina il ministro della salute Yuli Edelstein sulla sua pagina Twitter. Ma, sfortunatamente, sono le sole che abbiamo. Martedì 23 marzo, 6.578.084 elettori israeliani sono chiamati ad eleggere la Knesset (il parlamento), per la quarta volta in due anni. | Anziché sviluppare quel territorio a vantaggio dei suoi abitanti, i palestinesi trasformarono Gaza in una base terroristica da cui hanno lanciato migliaia di razzi contro Israele. «Perché Israele continua a effettuare altri omicidi mirati? La Commissione elettorale centrale ha detto che mercoledì sera inizia il conteggio dei voti dei seggi speciali (forze armate e di sicurezza, detenuti, diplomatici all’estero, pazienti covid e in quarantena ecc.) Hanno scelto la terza opzione, il minore dei mali dalla prospettiva israeliana. E anche questa debole scusa è defunta. Il rifiuto palestinese di riconoscere Israele come stato ebraico è motivato dalla tesi che una mossa del genere significherebbe rinunciare al “diritto al ritorno” in Israele per milioni di “profughi”. Ma per quanto riguarda l’area su cui dovrebbe nascere questo stato palestinese, il piano prevede il territorio più limitato e spezzettato mai offerto dalla comunità internazionale. Israele ha dichiarato che, se il terrorismo si fosse fermato, sarebbe stata trovata una soluzione. Leggi subito, Annichilita ogni residua forma di opposizione E a cosa diremmo di "sì"? Period. I risultati finali verranno ufficialmente consegnati al presidente Reuven Rivlin il 31 marzo e potranno essere eventualmente contestati entro e non oltre il 14 aprile. Allo Stato coloniale non importano per niente i fatti e, grazie al sostegno dell’Occidente, esso rimane immune dai procedimenti penali internazionali. Al contrario, la grande maggioranza dei palestinesi crede ancora di poter “vincere”, nel senso di eliminare lo Stato ebraico. Secondo gli exit poll pubblicati martedì sera alla chiusura dei seggi, dalle elezioni israeliane del 23 marzo uscirebbe un blocco pro-Netanyahu di 54-55 seggi e un blocco anti-Netanyahu di 58-59 seggi, con i 7-8 seggi del partito Yamina di Naftali Bennett che potrebbero portare alla maggioranza di 61 seggi l’uno o l’altro blocco. Il progetto a lungo termine di Israele di massimizzare i profitti derivanti dalla terra palestinese, riducendo al minimo lo svantaggio della presenza palestinese, è diventato ancora più palpabile che mai. Non sono mosso da alcun sentimentalismo di sangue o di antenati. Non mi credete? Sa che gli arabi di Gaza e della Cisgiordania hanno un tasso di natalità più alto del proprio. Medicina alternativa, alimentazione, spiritualità, self-help, esoterismo, nuove scienze: l'editoria utile per chi cerca informazioni alternative. Ci potremmo anche chiedere, a cosa si oppongono? Eppure, nonostante le piccole dimensioni dello stato che veniva loro proposto, gli ebrei votarono a favore dell’offerta. Non supererebbe il quorum il partito arabo islamico Ra’am. La distribuzione dei seggi secondo la media dei vari exit poll (non voti veri ma proiezioni) nella elaborazione Ha’aretz (clicca per ingrandire), I blocchi anti e pro Netanyahu e la posizione determinante di Yamina secondo gli exit poll (non voti veri) di Canale 12, Canale 13 e Kan tv, nella grafica di YnetNews (clicca per ingrandire). Una metà voleva restituire la Cisgiordania alla Giordania e la striscia di Gaza all’Egitto in cambio della pace. Il presidente d’Israele Reuven Rivlin ha deciso di rinviare le consultazioni per il conferimento dell’incarico di formare il nuovo governo a dopo la settimana della Pasqua ebraica, che quest’anno inizia la sera di sabato 27 marzo e termina la sera di domenica 4 aprile. … Un apartheid che durante la pandemia, per la giornalista israeliana Amira Hass, è anche un “apartheid dei vaccini”, perché per averli per i palestinesi non basta “essere registrati all’Anagrafe palestinese controllata da Israele”. Secondo Trump il principio è che “nessun palestinese o … Leggi subito, Global reset: istruzioni per l'uso Israele sta tentando di usare l’Isis contro di noi, perché in verità non vuole nessuno Stato palestinese. Tra queste due ultime offerte israeliane, nel 2005 Israele se n’è andato unilateralmente dalla striscia di Gaza, lasciandone ai palestinesi il controllo completo. Perché la sete di vendetta e di punizione lo fa impazzire. Bill Clinton: “Arafat è stato qui 14 giorni e ha detto no a tutto”. Ed è per questo che non vedremo nel prossimo futuro la comparsa di un leader palestinese più moderato. I palestinesi lanciarono invece un’ondata sanguinosa di attentati suicidi che causarono la morte di oltre mille israeliani, mutilandone migliaia di altri: sugli autobus, nelle sale per matrimoni, nelle pizzerie. Il dato ha continuato a diminuire dallo scorso gennaio, quando aveva superato il 10%. Tutto ciò che è rimasto è stato … Giovedì mattina il dato è leggermente salito all’1,3%, comunque il più basso dal giugno 2020. Leggi subito, Obiettivo Siria: la nuova crociata contro Damasco Perché siete contro lo stato-nazione di Israele e difendete a spada tratta, da cm dite, e da quello che ho letto su yahoo, la "Palestina" ? Sono stati allestiti 409 seggi speciali ad uso esclusivo dei pazienti di covid-19 e 342 seggi speciali per i cittadini in quarantena perché entrati in contatto con qualcuno positivo al tampone. © 2021 Tutti i diritti sono riservati. Israele vinse la guerra e procedette a costruire una nuova nazione. Perché può farlo. Sono fatti, non obiettivi. Se Israele prende di mira la narrazione palestinese, non lo fa semplicemente per contestare l’accuratezza dei fatti né per il timore che la “verità” possa richiamarlo all’obbligo di rispondere delle sue responsabilità giuridiche. Le buste doppie vengono utilizzate anche dai diplomatici di stanza all’estero e dai membri in servizio nelle forze armate. Perché è così che si fa vedere alle persone che si sta facendo qualcosa e non si hanno esitazioni. Dopo il lancio, martedì sera, di un razzo palestinese dalla striscia di Gaza, che si è abbattuto su un area non edificata preso la città di Beersheba mentre vi si trovava il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, le Forze di Difesa israeliane  hanno reagito nelle prime ore di mercoledì mattina colpendo alcune installazioni militari di Hamas. Cosa ti devo dire? Il primo ministro Ehud Olmert si spinse oltre quello che aveva fatto Barak e ampliò l’offerta di pace includendo ulteriori territori per rendere ancora più accettabile l’accordo. I palestinesi nei Territori Occupati, oggi tre milioni e mezzo, non vivranno privati dei diritti civili per altri quarantadue anni. La risposta, stabilì la Commissione Peel, era quella di creare due stati indipendenti: uno per gli ebrei e uno per gli arabi. Nel novembre 1947 l’Onu votò la creazione di due stati. Sebbene la road map della pace tra israeliani e palestinesi sia in stallo da anni, la speranza di una sua ripresa era attaccata al filo degli accordi iniziati con Oslo nel 1993. Leggi subito, Uccisi da malattie non trasmissibili. I palestinesi non sembrano intenzionati a svendere un’arma negoziale per una concessione estremamente limitata. Rifiuto numero uno. Niente. Cosa potrà dire di tutto questo il sostenitore di Israele alle Nazioni Unite? Cosa è rimasto ai palestinesi? Gerusalemme e la Cisgiordania, così come la regione nota come striscia di Gaza, caddero nelle mani di Israele. Leggi subito, USA e UE: un confronto dall’esito devastante per l’Europa Ancora una volta una soluzione a due stati venne respinta dagli arabi, ed è il rifiuto numero tre. Ma persero. Il terrorismo si è fermato, e ancora niente. Speriamo che il premier Matteo Renzi, che si è più volte professato e dimostrato amico di Israele, non decida adesso di gettare lo stato ebraico, l’unica democrazia mediorientale, in pasto al mondo arabo-islamico. Sono 136 (escluso Israele, ma anche altri stati non ostili ma diplomaticamente isolati, come Taiwan e il Kosovo ) gli Stati che riconoscono una rappresentanza diplomatica palestinese. Giordania, Egitto, Iraq, Libano e Siria parteciparono al conflitto. Verso la fine della mattinata di mercoledì, con l’89% dei voti conteggiati, il blocco pro-Netanyahu sembra poter contare contare su 52 seggi, mentre il blocco anti-Netanyahu dovrebbe poter contare su 56 seggi. Come la Commissione Peel, anche l’Onu decise che il modo migliore per risolvere il conflitto era quello di dividere la terra. E perché non ora? Lo dico perché gli sciocchi continuano a dirmi che non dovrei scrivere di questo conflitto israelo-palestinese, perché non conosco questa realtà. Ma bistrattando i palestinesi e privandoli dei loro diritti fondamentali, la Giordania e altri paesi arabi li stanno spingendo tra le braccia aperte degli estremisti, soprattutto dei gruppi islamisti come i Fratelli musulmani e Hamas. Hanno anche la più flebile delle ragioni? Punto. La gran parte delle disposizioni dell’accordo da allora sono fallite, nella maggioranza dei casi per colpa di Israele. Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE, Per una nuova coscienza del sapere Privacy Policy. Per questo, Israele non si può ritirare ancora da altri territori e non può permettere la creazione di uno Stato palestinese in Cisgiordania». Nel primo pomeriggio di giovedì, con il 97% dei voti scrutinati (compresi due terzi dei voti dei seggi speciali), la distribuzione dei seggi parlamentari alla Knesset non appare modificata rispetto ai dati di inizio giornata. Internazionale, Conflitti e Autodeterminazione. Trentatre anni fa Israele ha firmato un accordo di pace con l’Egitto in cui sottoscrisse "di riconoscere i diritti legittimi del popolo palestinese" e di stabilire un’autorità autonoma nei Territori Occupati e nella Striscia di Gaza entro cinque anni. Leggi subito, A cosa servono i poeti? e che il risultato finale nazionale sarà disponibile entro venerdì. I 13.685 seggi elettorali aprono alle 7.00 e chiudono alle 22:00 (ora locale). La 24esima Knesset presterà giuramento martedì 6 aprile. Perché Abu Mazen ha scelto di interrompere gli accordi con Israele e Stati Uniti, rimettendo in gioco tutto il percorso di pace? Il nostro argomento è sempre che si tratta di misure unilaterali? Rifiuto numero cinque. Lo è perché, finora, il mondo ha rifiutato di prendere misure efficaci. Lo stato di Israele è stato creato, in parte, dalle Nazioni Unite. Sono questi i due motivi per cui il "processo di pace" in Medio Oriente continuerà a girare in un circolo vizioso. Qual è esattamente l’alternativa, ora che i cieli si stanno chiudendo attorno a noi? Per l’Autorità nazionale palestinese sarebbe estremamente problematico riconoscere Israele come stato ebraico, perché implicherebbe la rinuncia del diritto di ritorno dei rifugiati palestinesi. Riconoscere lo Stato di Palestina da parte dell’Europa è un investimento sulla pace e sulla stabilità e non un atto ostile verso Israele. Ammettendo che ne accetti solo cinque, non sono abbastanza? I risultati effettivi saranno annunciati non prima di mercoledì mattina e non oltre venerdì pomeriggio. Riuscirebbero Netanyahu o Shimon Peres a spiegare perché i palestinesi non meritano un proprio stato? La nave ha continuato a fare rotta per l’India, dove saranno valutati i danni. Paradossalmente, i giordani dicono che questi provvedimenti hanno lo scopo di aiutare i palestinesi. di MOWA Ci siamo, nuovamente, interrogati sul perché Israele non voglia risolvere un problema che, invece, la comunità civile internazionale chiede a viva voce di affrontare: la formazione di uno Stato unico aconfessionale che comprenda sia la popolazione israeliana che quella palestinese. Anche in quel caso gli ebrei accettarono l’offerta. Perché queste storie diventano eroiche. Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. In quest’occasione, il Regno Unito – che aveva già, appunto, fallito più volte nel tenere sotto controllo l’area – se ne lavò definitivamente le mani , astenendosi dal processo di spartizione ed annunciando la fine del protettorato per il 15 maggio di quell’anno. La spartizione suggerita era fortemente a favore degli arabi. Cosa diremmo la prossima […] Ma riesce sempre a trovare parecchio grazie ai "fondi umanitari" inviati dall'ONU. Le scuse di Israele sono diventate sempre più vuote e la nuda verità è sempre più appariscente. Stando a queste proiezioni (che non sono ancora voti veri scrutinati), il blocco pro-Netanyahu potrebbe contare su 31-32 seggi del Likud, 8-9 seggi di Shas, 7-8 seggi di Ebraismo Unito della Torà e 6-7 seggi del partito Sionismo Religioso, mentre il blocco anti-Netanyahu potrebbe contare su 16-18 seggi di Yesh Atid (Yair Lapid), 8-9 seggi della Lista (araba) Congiunta, 6-8 seggi di Yisrael Beitenu (Avigdor Lieberman), 7 seggi dei Laburisti (Merav Michaeli), 7-8 seggi di Blu-Bianco (Benny Gantz), 5-6 seggi di Nuova Speranza (Gideon Sa’ar) e 6-7 seggi di Meretz. Niente di tutto ciò è mai avvenuto. Come di consueto, le buste doppie dei seggi speciali verranno aperte e scrutinate solo dopo che sarà terminato il conteggio delle schede in busta singola dei seggi normali. Leggi subito, Basta con le intimidazioni morali all’università! Raccontare la storia della questione israelo-palestinese equivale ad avventurarsi in un pericoloso campo minatoper via delle numerose forze internazionali coinvolte, per il gran numero di avvicendamenti che l’hanno caratterizzata e le infinite reinterpretazioni che sono state date ai vari avvenimenti che l’hanno caratterizzata, spesso partigiane (sia da un estremo che dall’altro) e ancor più spesso frutto di grande disinformazione sul tema. Se fossimo all’Assemblea Generale o nel Consiglio di Sicurezza, dovremmo esporre la nostra più completa nudità: Israele non vuole uno stato palestinese. La cosa non può essere ancora a lungo mascherata dalle Nazioni Unite. Leggi subito, I meccanismi della finanziarizzazione Potrebbe qualcuno, che sia Peres o Netanyahu, seriamente controbattere che l’ostilità contro di noi non si sia affievolita nel caso in cui l’occupazione finisca e che venga istituito uno stato palestinese? “La nuova legge dello stato nazione voluta da Netanyahu è una legge ignobile: autorizza gli israeliani che già si sentivano superiori ai palestinesi … Secondo dati diffusi dal Ministero della salute israeliano, mercoledì il tasso di tamponi positivi era solo dell’1,1%, il più basso dal 29 aprile 2020. Rivediamo i fatti. All’epoca dell’incontro americano, il leader dell’Autorità Nazionale Palestinese ha espresso così il suo pensiero: «Vogliamo la soluzione dei due Stati, con uno Stato palestinese con Gerusalemme Est come sua capitale in grado di vivere pacificamente al fianco dello Stato di Israele lungo le frontiere del 1967». Cosa diremmo la prossima settimana alle Nazioni Unite? Vent’anni dopo, nel 1967, gli arabi, guidati questa volta dall’Egitto a cui si unirono Siria e Giordania, tentarono ancora una volta di distruggere lo stato ebraico. La conciliazione non avvenne con Hitler ancora al potere, ma dopo che lui e i suoi obiettivi erano stati polverizzati. Abbiamo già visto, ultimamente in modo particolare, che il tempo non fa altro che ridurre le alternative nella regione. Quattro primi ministri, Benjamin Netanyahu è tra loro, hanno detto che sono a favore, che tutto questo dovrà essere raggiunto con le trattative, e allora perché non l’hanno fatto ancora? L’affluenza alle urne nelle elezioni israeliane del 23 marzo è stata del 66,9%, il dato più basso dalle elezioni del 2009. Cosa c’è di più unilaterale degli insediamenti che continuiamo a costruire? La guerra del 1967, nota come la guerra dei sei giorni, si concluse con una strabiliante vittoria d’Israele. di Gideon Levy - 17/09/2011. Per anni Israele ha affermato che Yasser Arafat era il solo ostacolo alla pace con i palestinesi. Le verità sono così semplici, così banali, che fa male solo ripeterle. A quell’ora (le 21.00 in Italia), le principali emittenti televisive pubblicheranno i loro exit poll. “Il fatto che non esista uno stato palestinese è considerato un prodotto della sfortuna, ma in realtà dovremmo chiederci perché Israele ha fatto tutto il possibile per scongiurarne la nascita”, dice nel video Amira Hass, intervistata al festival di Internazionale a Ferrara. Ma se io vi dicessi che Israele ha già offerto ai palestinesi uno stato, e non una volta sola ma in ben cinque diverse occasioni? Rifiuto numero due. DI GIDEON LEVY Haaretz Mercoledì una coalizione israeliana di organizzazioni per la pace ha pubblicato una lista di cinquanta ragioni per cui Israele dovrebbe sostenere uno stato palestinese. Sa che milioni di palestinesi non attendono altro che il ritorno. E qui di seguito una semplice domanda da porre a chiunque ci rappresenti la prossima settimana alle Nazioni Unite: “Perché no, per il ben di Dio? Un autobus trasformato in seggio elettorale in vista delle elezioni del 23 marzo 2021 (clicca per ingrandire), © 2021 Tutti i diritti sono riservati.