Questi costituivano per eccellenza la classe dei "borghesi", vale a dire di coloro che, non essendo nobili, traevano la propria prosperità dall'esercizio di arti o mestieri, avendo nella città il loro ambiente naturale. Come compenso, ricevette dal papa l'incoronazione imperiale. Ci si avvia così verso una società non più statica come quella medioevale, ma in progresso e in continua trasformazione, più dinamica. Ogni tratto delle mura era assegnato agli abitanti dell'area vicina, che si alternavano a fare la guardia. Ma l'alleanza tra Papato e impero era solo provvisoria, dato che i motivi storici di contesa tra le due massime istituzioni dell'Europa medievale restavano comunque fortissimi. Ciò avvenne nel corso del XII secolo, quando i ceti economicamente emergenti pretesero una più ampia partecipazione politica. Jacopone da Todi:”Donna de Paradiso”.La poesia.La scuola siciliana. Le nuove élite comunali rimasero legate alo standard di vita dei proprietari di origine aristocratica, detentori di castelli e poteri signorili nel contado e imbevuti di cultura cavalleresca, legati quindi ad uno stile di vita militaresco, all'esaltazione dell'onore personale e familiare, come emerge anche dalle case-torri di cui ancora oggi sono ricchi molti centri storici italiani. Alla fase consolare seguì poi una fase detta podestarile: il podestà era funzionario di mestiere con compiti di amministrazione del territorio comunale. Nell’Italia settentrionale, sebbene sotto il dominio imperiale, fiorisce l’età comunale retta da governi repubblicani. democrazia ateniese). [11], La legislazione antimagnatizia, a causa della difficoltà a individuare gli effettivi "magnati", si rivelò inadeguata: la storiografia contemporanea non è riuscita a comprendere completamente se coloro che furono esclusi dalla vita politica furono vittime di una lotta di potere tra famiglie per la conquista del Comune o se effettivamente, almeno in parte, si trattò di una presa di coscienza dei ceti fino a quel momento esclusi, come il "popolo" e i "mercanti" ovvero la nuova "borghesia". Capitale sociale euro 50.000.000 i.v. Pertanto nel corso del 1200 cominciano nel mondo religioso a crearsi nuovi fermenti che la chiesa etichetta con il nome di eresie. Riassunto sull'età comunale in Italia… Continua. Egli quindi fu eletto senza contrasti re di Germania, a cui per tradizione spettava il trono imperiale. La situazione si concludeva o con l’assedio da parte dei comuni o, si giungeva a un accordo pacifico con il cittadino in cui il signore si impegnava a rispettare l’autorità del comune ma ricevendo in cambio la cittadinanza. 00:00. Una delle dinamiche storiche fondamentali di questi secoli fu dunque costituita dallo scontro tra le forze storiche del passato (il feudalesimo) e quelle nuove che emergevano con la nascita del Comune. Nessuno, peraltro, in Italia pensava di mettere in dubbio l'autorità suprema dell'imperatore. Iacopo da Lentini: Durante il Medioevo, specie il nostro paese, la prima produzione letteraria tende ad essere di stampo religioso. Società e cultura Mentalità, istituzioni culturali, intellettuali e pubblico nell‟età comunale Il contesto. Letteratura volgare e dolce stil novo. Cultura, mentalità e letteratura nell'età comunale - Duration: 28:30. (Enrico Artifoni, Storia della Sardegna signorile e comunale, Atlante della documentazione comunale (secoli XII-XIV), https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Età_comunale&oldid=113420512, Contestualizzare fonti - storia medievale, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, una debolezza del sistema feudale, come nel caso del, l'insorgere e l'affermarsi di fenomeni associativi, le ". la lotta per le investiture e le colpe di cui si macchia il clero; i simoniaci e la compravendita di cariche e di indulgenze). Quindi la chiesa è da un lato molto importante spiritualmente, ma allo stesso tempo privilegia i beni materiali e, più in generale, il potere temporale. Sono alcune città italiane dell’Italia Settentrionale e Centrale che acquisirono una sempre maggiore autonomia dall’Imperatore e dai signori locali (sempre più deboli) per darsi una forma di governo autonoma. Insegnamento. In Italia, culla della civiltà comunale, il fenomeno andò esaurendosi fin dagli ultimi decenni del XIII secolo e la prima metà del secolo successivo, con la modificazione degli equilibri politici interni, con l'affermazione sociale di nuovi ceti (Aristocrazia, grande e piccola borghesia e plebe) e con la sperimentazione di nuove esperienze di governo (signoria cittadina). Da: Letteratura origini duecento e trecento. I Comuni nacquero come associazioni private tra cittadini (mercanti, artigiani, liberi proprietari terrieri residenti in città, notai, medici) che stipulavano giuramenti (coniurationes) per affermare le loro rivendicazioni nei confronti dei signori (laici ed ecclesiastici). I primi consoli sono testimoniati per la città di Pisa nel 1085. Tenendo conto della storia,società,cultura,idee. Suo figlio Ruggero II di Sicilia (1113-1154) nel 1130 si fece incoronare re di Sicilia: sotto il suo dominio venne a trovarsi anche il sud della Penisola, poiché lo zio Roberto il Guiscardo, morendo, non aveva lasciato discendenti diretti. Avevano il diritto di parteciparvi i maschi maggiorenni dotati di un discreto reddito. Questi, in un primo momento, essendo privi di autorità, esercitavano il proprio ufficio in rappresentanza del vescovo: "Le città avevano continuato ad essere sedi di autorità ecclesiastiche e civili e, in qualche misura, centri politico-amministrativi e giudiziari. Il Barbarossa non tardò a scendere in Italia: già nel 1154, due anni dopo la sua elezione, si presentò come il sovrano legittimo venuto a restaurare pace e giustizia. La Pace di Costanza(1… Il mercante e il ricco banchiere tesero poi a investire il capitale nell'acquisto di terre, a cui era anche legato l'acquisto di titoli nobiliari: si trattò di una nuova nobiltà, animata da un nuovo spirito affaristico. In generale, la vita politica comunale attraversò quasi ovunque fasi analoghe. Amore e poesia. Il podestà era eletto dalla maggiore assemblea del Comune (il Consiglio generale) e durava in carica, di solito, sei mesi o un anno. In età comunale queste associazioni territoriali presero altri nomi: "vicinie", "cappelle", "popoli" (a Firenze). Per poter partecipare al potere comune bisognava essere: maggiorenni, maschi, pagare una tassa di ammissione, possedere una casa. Questa realtà aveva iniziato ad affermarsi a partire dall’XI sec. Precise ragioni storiche spiegano perché in Italia il Comune si sviluppò prima che altrove. D’altra parte, sempre di più, gli esponenti del clero ispirano i propri comportamenti a quelli dei grandi feudatari, cioè il clero, per questioni di interesse e di potere, tende a secolarizzarsi, cioè ad adeguarsi alle tendenze del potere temporale e spirituale: indebolisce la sua funzione di guida spirituale, potenziando di fatto la funzione temporale (es. Dagli arabi, Ruggero ereditò una struttura amministrativa posta sotto il suo diretto controllo. Fu perciò inevitabile un conflitto tra Impero e Comuni, il cui esito avrebbe indirizzato e condizionato la storia italiana nei secoli successivi. Da questa carica, volgarizzata in "Parcitade", deriverà il cognome della famiglia ghibellina dei Parcitadi. Fra le teorie sull'origine del Comune, tutte possono essere utilizzate per descrivere fattori incidenti sull'insorgenza del fenomeno: Nelle città si associano i valvassori, i proprietari e i concessionari di terreni, i giudici e i notai, e istituiscono il Comune come associazione giurata e privata (coniuratio), un'associazione volontaria sorta tra membri di classi sociali diverse in difesa di determinate prerogative e interessi. L'incremento demografico dell'anno Mille portò alla formazione di nuovi centri urbani e alla rinascita di quelli esistenti. 00:00. Francesco Petrarca. Inoltre l'imperatore tedesco, che in teoria deteneva i diritti sovrani sulla Penisola italiana, era lontano e poteva esercitare il controllo effettivo del territorio solo in maniera molto relativa, cosa che, di fatto, facilitò lo sviluppo delle autonomie locali. Già prima della formazione dei comuni nelle città italiane si erano costituite delle associazioni spontanee di cittadini che si occupavano della difesa della città. Sostanzialmente, le arti organizzavano il mondo del lavoro all'interno del Comune, e non era possibile a nessuno intraprendere un'attività produttiva di qualsiasi tipo senza essere affiliato a un'arte, la quale aveva regolamenti e gerarchie interne molto rigidi. In particolare questi nuovi fermenti saranno la spinta per la nascita di veri e propri nuovi ordini monastici, più organizzati e forti, che fin dalle loro origini avranno delle caratteristiche peculiari, cioè che li distinguono: in particolare l’ordine dei francescani e dei domenicani. L'età comunale . Visto che i comuni tendevano ad estendere il proprio dominio, i proprietari terrieri si videro in difficoltà. Dove posso trovare un tema di letteratura riguardo l'età comunale in italia? L’e Àoluzione delle strutture politiche e sociali. Il Sud Italia, nelle mani del potentissimo regno dei Normanni, era un nemico troppo impegnativo per lui: decise pertanto di reprimere con le armi l'autonomia dei Comuni del Nord Italia, in particolare Milano che era la città più importante della regione. L'età comunale indica un periodo storico del Medioevo, contraddistinto dal governo locale dei comuni, che riguardò vaste aree dell'Europa occidentale. L'Impero era conteso fra due duchi di Svevia (o Hohenstaufen), detti "ghibellini" dal loro castello di Waiblingen, e i duchi di Baviera, detti "guelfi" dal loro capostipite Welf (Guelfo). Università degli Studi di Palermo. La chiesa in età comunale continua ad essere un’istituzione di fondamentale importanza, infatti ha un ruolo primario nella società sia dal punto di vista delle funzioni civili ed amministrative, sia anche soprattutto nell’ambito della diffusione dei valori religiosi, cioè dell’etica religiosa. L’età comunale in Italia: generi e forme della letteratura volgare. All'interno delle mura vennero a convivere uomini di estrazione sociale molto diversa: contadini inurbati in seguito all'eccedenza di manodopera nei campi, feudatari minori che cercavano di sottrarsi ai vincoli verso i grandi feudatari trasferendosi in città, oltre che notai, giudici, medici, piccoli artigiani e mercanti. Erano governati da un’Assemblea e da Consoli, successivamente da un Podestà. Federico Barbarossa, nelle due Diete di Roncaglia del 1154 e 1158, aveva spogliato i Comuni di tutte le regalie (diritti), che essi avevano usurpato all'autorità imperiale: imporre tributi, battere moneta, eleggere magistrati. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 2 giu 2020 alle 17:00. Le regioni settentrionali, si andarono popolando di queste "piccole patrie", ciascuna gelosa della sua indipendenza e in perenne rivalità con i Comuni vicini, mentre nel Meridione il potente regno dei normanni e le forze feudali soffocarono sul nascere le autonomie locali. La Pace di Costanza sancì la formale ubbidienza dei Comuni all'imperatore a fronte del riconoscimento delle autonomie comunali da parte del sovrano. Let comunale in Italia Si voluto collegare questa letteratura a spinte di rinnovamento religioso provenienti dal basso, e precisamente alla setta eretico-pauperistica dei Patarini. Federico poté contare sull'appoggio della grande feudalità tedesca, unita a lui da una serie di matrimoni dinastici. Intorno al vescovo, alla sua autorità, ai suoi organi di governo, nell'esercizio di quelle funzioni, si erano sviluppati inoltre ceti urbani diversi, definiti talora dalle fonti boni homines, che acquistarono influenza esercitando il governo insieme e per conto del vescovo"[5]. La gestione di questi poteri venne assegnata dall’assemblea a un gruppo di magistrati chiamati consoli. Il mercante sicuramente diventa un diffusore del volgare, in quanto dà grande importanza alla comunicazione orale e soprattutto scritta, promuovendo di fatto le attività dei liberi professionisti come i banchieri e i notai. All'interno di questo organo collegiale le deliberazioni erano considerate valide in virtù di un corretto sviluppo della procedura, come la convocazione dell'assemblea in presenza di un numero minimo di cittadini appositamente nominati e la verbalizzazione delle decisioni.[4]. Nel X secolo al conte, rappresentante dell'imperatore e del pontefice, si affiancò il Pater civitatis, autorità municipale responsabile della regolamentazione dell'economia e della giustizia. 15:20. Storia della letteratura italiana dell'abate Girolamo Tiraboschi bibliotecario del serenissimo duca di Modena. Più particolare, per quanto riguarda le doti personali del mercante, potremmo evidenziare anzitutto il suo individualismo (l’intraprendenza): è lui al centro del suo sistema. L'esercito cittadino, infatti era fondato sui quartieri, sia per quanto riguardava l'arruolamento sia per quanto riguardava lo schieramento in battaglia: spesso in caso di guerra due quartieri rimanevano a difesa della città e due andavano in campagna. In base alle esigenze veniva stabilito il numero e la durata dell’incarico. Tuttavia la fioritura dei commerci e dell'artigianato portò rapidamente anche i ricchi mercanti e artigiani ai vertici del potere comunale. I comuni d’Oltralpe ebbero un minor grado di autonomia perché la loro classe dirigente non era formata da famiglie nobili ed era militarmente inferiore. In seguito si svilupparono fino a ottenere il riconoscimento da parte dell’autorità superiore: il signore stesso, il re, l’imperatore, il papa. Incominciarono a essere utilizzati gli assegni. Il papato guardò dapprima con favore alla discesa del Barbarossa, dal quale si aspettava un aiuto contro i cittadini romani che, per impulso del monaco Arnaldo da Brescia, avevano proclamato l'autonomia del Comune di Roma. Desde: Letteratura origini duecento e trecento. Le arti divennero importanti organi di pressione politica, fino a costituire corporazioni autonome. In Italia la massiccia presenza della nobiltà fu poi motivo di continui e aspri conflitti tra le famiglie rivali. [13], Ulteriore motivo di crisi dell'antico assetto comunale fu l'ambizione del patriziato cittadino di espandersi nel contado e ai danni dei Comuni limitrofi, dando vita ai grandi Stati territoriali. ... MP3, L'età comunale in Italia 3A - prof. Luigi Gaudio - Duration: 15:22. Ciò grazie in particolare all'autorità del vescovo e ai diritti di giurisdizione che aveva acquistato nei secoli X e XI sull'area urbana e suburbana. Queste divennero le articolazioni rilevanti agli effetti militari e politici. I primi Comuni richiedevano autonomia professionale, politica e amministrativa. Sorsero anche la commenda, la partita doppia e le prime società per azioni.[9]. [8] Si affermò il diritto commerciale e con esso furono istituiti i tribunali mercantili che avevano il compito di giudicare rapidamente le vertenze legate all'attività commerciale. L’età comunale. Questo comporta la nascita dello scontro tra le diverse comunità cristiane che tentavano di riformare la chiesa, al fine di ritornare ai valori primordiali del vangelo, e la chiesa che invece cerca di eliminare le riforme (i Catari, gli Albigesi, i Donatisti). 00:00. •L'età comunale in Italia:-L'evoluzione delle strutture politiche e sociali-Mentalità, istituzioni culturali, intellettuali e pubblico nell'età comunale-La situazione linguistica in Italia e il ruolo egemone della Toscana-Caratteristiche e generi della letteratura italiana in età comunale-Il sentimento religioso: Il Comune medievale, quindi, non va inteso come una struttura politica unitaria (com'erano le città-Stato antiche), ma piuttosto come un conglomerato di poteri minori (nobiltà, clero, membri delle arti, ecc. Questi soggetti, al fine di legittimare il proprio potere, si facevano incaricare formalmente dai Poteri dell'epoca, l'Impero o il Papato, di mantenere il controllo e la pace in un determinato territorio, diventando così vicari imperiali o apostolici. Francesco il ribelle. L'eclissi dell'Impero fu solo temporanea: infatti, solamente nel 1152, con l'ascesa al trono di Federico Barbarossa l'Impero trovò nuovamente alla sua guida una personalità fortissima. Il podestà era, dunque, un magistrato generalmente al di sopra delle parti, una specie di mediatore, a cui era affidato il potere esecutivo, di polizia e giudiziario, divenendo di fatto il più importante strumento di applicazione e di controllo delle leggi, anche amministrative. Ludovico Ariosto. L’età comunale in Italia Soietà e ultura. Nel frattempo la Sicilia era caduta nelle mani di un fratello di Roberto il Guiscardo, Ruggero d'Altavilla, che nel corso di trent'anni sconfisse gli emirati arabi dell'isola (1061-1091), assumendo infine il titolo di Gran Conte di Sicilia. La prosa volgare si afferma in Italia solo alla fine del XIII sec. L'età comunale indica un periodo storico del Medioevo, contraddistinto dal governo locale dei comuni, che riguardò vaste aree dell'Europa occidentale. Il Comune è un'associazione di individui che appartengono ad una stessa classe sociale e risiedono in uno stesso luogo. Furono soprattutto le grandi famiglie di nobili a studiare e a specializzarsi per divenire podestà in modo da acquisire maggiore potere nel quadro del territorio comunale. Tale carica, contrariamente a quella di console, poteva essere ricoperta da una persona non appartenente alla città che andava a governare (per questo era detto anche podestà forestiero), in modo da evitare coinvolgimenti personali nelle controversie cittadine e garantire l'imparzialità nell'applicazione delle leggi.