Si è anticipato che il polittico Baroncelli è un’opera che ha avuto attorno a sé un dibattito piuttosto serrato. ), tempera su tavola, di Gentile da Fabriano, custodito nella Pinacoteca di Brera a Milano. Giotto di Bondone (–1337) Alternative names: Giotto: Description: Italian painter and architect: Date of birth/death: 1267 / 1276 8 January 1337 Location of birth/death: Colle di Vespignano, part of Vicchio, Tuscany: Florence: Work location: Florence, Padua, Rome, Naples, Assisi: Authority control: Nel corso del 1330 la politica del legato pontificio bolognese cambiò improvvisamente e si alleò con Giovanni I di Baviera per sottrarre a Roberto d'Angiò il controllo delle città a lui fedeli. Da un punto di vista prettamente stilistico, la postura sciolta e l'equilibrio dinamico dei personaggi, elementi distintivi di tutta la tarda produzione giottesca, collocano la tavola distante dal linearismo del Polittico Baroncelli, datato al 1328 circa, escludendo che il polittico bolognese possa essere stato dipinto in quella data o precedentemente. Find more prominent pieces of religious painting at Wikiart.org – best visual art database. Il pannello centrale mostra la Maestà, ovvero la Madonna col Bambino seduta su un elegante trono lapideo in prospettiva intuitiva, rifacendosi al modello della Maestà di Ognissanti. Il polittico viene descritto per la prima volta nel 1732 da Giampietro Zanotti che lo rinviene nella sagrestia dell'allora periferica ed oggi perduta chiesetta di Santa Maria degli Angeli a Bologna[1]. Il Polittico di Bologna è un dipinto a tempera e oro su tavola (146,5X217 cm) di Giotto e aiuti, databile al 1330-1334 circa e conservato nella Pinacoteca nazionale di Bologna. La presenza di Celestino V nella scena di San Pietro in trono offre comunque un prezioso termine post quem: il papa era stato infatti canonizzato solo nel 1313[3]. Lo stesso Zanotti ne rinviene anche la firma asserendo che il committente fu probabilmente Gerra Pepoli. Polittico_stefaneschi,_verso.jpg ... English: The Stefaneschi Triptych, front face, created by Giotto di Bondone in 1320 for en:Cardinal Jacopo. Il Polittico Peruzzi è un dipinto a tempera e oro su tavola (105,7x250,2 cm) di Giotto e aiuti, databile al 1318-1322 circa e conservato a Museo d'arte della Carolina del Nord di Raleigh, proveniente dalla Cappella Peruzzi in … And through the gaze exchanged between the Virgin and Child he transmits a strong, affectionate bond. Nell'opera le forme sono solide e solenni, dimostrando l'incontro con la scuola di pittura locale e con la statuaria classica, e non mancano alcune citazioni dell'antico, come la Piramide Vaticana nell'episodio della Crocifissione di Pietro (ripresa peraltro dalla tradizione iconografica, usata già ad esempio da Cimabue negli affreschi della basilica superiore di Assisi). Curatissimo è l'impianto decorativo, tanto che ha fatto pensare alla presenza di un aiuto di formazione senese. I due Arcangeli Gabriele e Michele mostrano un movimento ancora più spiccato. In tutte queste figure il movimento non è però casuale, ma quasi ricercato. Questa ipotesi è suggerita dai documenti e suffragata dai dati storici. Questo nuovo linguaggio di “sciolta raffinatezza” non è però una prerogativa esclusiva di Giotto. Il polittico venne smembrato nel 1808, all'epoca delle soppressioni Napoleoniche, e ricostruito solo nel 1894, quando venne rifatta una cornice con guglie e pilastrini che danneggiò, in parte, le estremità dei pannelli; a parte ciò lo stato di conservazione è generalmente buono[2]. Il polittico proviene dall’altar maggiore dell’antica basilica di San Pietro a Roma e fu commissionato a Giotto durante il secondo decennio del XIV secolo dal cardinale Stefaneschi. Notevole appare la varietà cromatica, a scopo decorativo, ma le figure presentano una minor evidenza plastica rispetto ad altre opere di Giotto; l'importanza del luogo a cui era destinato imponeva l'uso del fondo oro dal quale le figure monumentali si stagliano con grande evidenza. Il Polittico di Pisa è un'opera di Masaccio, già dipinta per la chiesa del Carmine di Pisa ed oggi smembrata in più musei e parzialmente dispersa. Nonostante la documentazione, non è affatto scontato che l'opera sia interamente autografa poiché all'epoca il maestro, al culmine della fama, riceveva numerosissime commissioni alle quali attendeva talvolta accelerando i tempi grazie all'uso di aiuti[2]. Angeli per il Papa. Nel 1931 i quadri superstiti del polittico di Giotto sono ormai noti, pubblicati e am-mirati21. A Giotto infatti dobbiamo la rappresentazione dei sentimenti, di figure plastiche e monumentali inserite in uno spazio che comincia a essere concepito attraverso un inizio di prospettiva. Maestà di Ognissanti Tempera e oro | 325 x 204 cm. In realtà l'asserzione che Gerra Pepoli fu il committente è priva di fondamento storico ed oltretutto appare improbabile che sia stato chiamato il più grande pittore del tempo per decorare una chiesa di così secondaria importanza quando i Pepoli erano proprietari di numerose cappelle in chiese bolognesi ben più importanti[1]. È quindi improbabile che l'artista abbia potuto trattenersi a Bologna oltre il 1330. Riguardo alla data precisa, gli studiosi hanno formulato tre ipotesi. Crocifisso 1290 | Tempera su tavola Cappella Peruzzi e Cappella Bardi Affresco Crocifissione 1315 | Tempera su tavola | 450 x 360 cm. Giotto worked in Rome in 1297–1300, but few traces of his presence there remain today. 40120). Antonio Paolucci Polittico Stefaneschi di Giotto. Polittico della Misericordia (1445 - 1460), tempera su tavola, di Piero dell… Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 30 ago 2019 alle 18:49. Le finestre di tempo di tutte queste opere si sovrappongono, rendendo a noi difficile eleggere un precursore di questo nuovo linguaggio. Da quell'anno il polittico è esposto nella Pinacoteca Nazionale di Bologna. Il Polittico di Badia è un assoluto capolavoro della pittura del XII secolo e il resoconto del restauro ne documenta tutti gli aspetti con un linguaggio che non si rivolge solo agli addetti ai lavori ma a tutti gli amanti e gli studiosi di storia dell’arte italiana. Il polittico venne ideato dal maestro, ma dipinto probabilmente principalmente dagli aiuti della sua bottega[4], ed è caratterizzato da una certa aderenza alla tradizione per quanto riguarda le iconografie, probabilmente legata al carattere ufficiale dell'opera. Più probabilmente è da mettere in relazione innanzitutto con la destinazione del polittico, specchio e celebrazione della potenza e sontuosità della corte pontificia[5]. Risulta evidente come essi siano accoppiati simmetricamente: i due apostoli maggiori patroni della Chiesa romana e due arcangeli. Lorenzo Veneziano – Polittico Lion Gallerie Accademia. Il Polittico di Bologna è un dipinto a tempera e oro su tavola (146,5X217 cm) di Giotto e aiuti, databile al 1330-1334 circa e conservato nella Pinacoteca nazionale di Bologna. Polittico di Pisa (1426-1427) Nel Polittico di Pisa è posto in evidenza il tema della definizione volumetrica dei personaggi e del loro ... Giotto, Madonna di Ognissanti. antica basilica di San Pietro in Vaticano, Transetto destro della basilica inferiore di Assisi, Ritrovamento della coppa nel sacco di Beniamino, Bonifacio VIII indice il giubileo del 1300, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Polittico_Stefaneschi&oldid=109552884, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, I tre scomparti della predella raffigurano la, Nella predella, l'unico pannello superstite riproduce. Nelle cuspidi sono presenti tondi con angeli e santi o profeti. La prima ipotesi è che la tavola sia stata dipinta nel 1330 circa, come hanno scritto Giovanni Previtali (1967), Alessandro Conti (1993), Alessandro Tomei (1995) Massimo Medica (2000), Miklos Boskovitz (2000), Angelo Tartuferi (2007) e Julian Gardner (2009). Essa farà da modello per tutti i pittori bolognesi del Trecento[4]. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 21 dic 2019 alle 09:45. 3. Il Polittico Stefaneschi è una tempera su tavola (78x89 cm pannello centrale, 168x83 pannelli laterali e 45x83 gli scomparti della predella) di Giotto e aiuti di bottega, realizzata nel 1320 circa; era destinato alla prestigiosissima collocazione dell'altare maggiore dell'antica basilica di San Pietro in Vaticano ed oggi è conservato nella Pinacoteca Vaticana (inv. È firmato "OP[US] MAGISTRI IOCTI D[E] FLOR[ENTI]A" sul gradino del trono di Maria. Nella storia dell'arte sacra, si ricordano tra gli esempi più celebri: 1. Il polittico di Bologna, in, Transetto destro della basilica inferiore di Assisi, Ritrovamento della coppa nel sacco di Beniamino, Bonifacio VIII indice il giubileo del 1300, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Polittico_di_Bologna&oldid=107428281, Dipinti nella Pinacoteca nazionale di Bologna, Dipinti sulla Madonna in trono col Bambino, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Originariamente doveva essere composta da almeno cinque scomparti, organizzati su doppio registro, per dieci pannelli principali, dei quali se ne conoscono solo quattro. Il Polittico della pieve di Arezzo è un'opera a tempera e oro su tavola di Pietro Lorenzetti, firmata, datata 1320 e conservata nella chiesa di Santa Maria della Pieve di Arezzo. Il Polittico Stefaneschi è una tempera su tavola (78x89 cm pannello centrale, 168x83 pannelli laterali e 45x83 gli scomparti della predella) di Giotto e aiuti di bottega, realizzata nel 1320 circa; era destinato alla prestigiosissima collocazione dell'altare maggiore dell' antica basilica di San Pietro in Vaticano ed oggi è conservato nella Pinacoteca Vaticana (inv. Angeli per il Papa. Polittico di Valle Romita (1400 ca. Giotto di Bondone … Nel Seicento sarebbe stata visibili anche la data 1320 sulla cornice originaria, una data sicuramente coerente nel percorso stilistico dell'artista[2]. The marriage produced four daughters and four sons, one of whom, Francesco, became a painter. È stato notato come il suo volto sia fisiognomicamente differente da quello delle Madonne fiorentine, ma "padanizzato", forse seguendo un modello fornito dal committente[4]. Il necrologio del cardinale, datato 10 luglio 1343, ci informa della commissione affidata a Giotto dal prelato romano. Il Polittico Baroncelli è un dipinto a tempera e oro su tavola (185x323 cm) di Giotto e aiuti di bottega, databile al 1328 circa e conservato nella Cappella Baroncelli della basilica di Santa Croce a Firenze. La terza ipotesi è che la tavola sia stata dipinta oltre il 12 aprile 1334, come sostiene Erling Skaug (2013). La ieraticità sacramentale di alcune figure, da alcuni vista come indizio della presenza di collaboratori, venne probabilmente adottata consapevolmente dall'artista, per rispondere alla particolare destinazione dell'opera, dimostrando così la sua versatilità[6]. Santo Stefano 1330 | Tempera su tavola | 84 x 54 cm. I dati storici attestano inoltre che fino a tutto il 1330 il re di Napoli fu alleato di Bertrando del Poggetto, regnante a Bologna, per cui non si può escludere che l'artista prediletto e stipendiato del re di Napoli sia stato gentilmente concesso all'alleato per realizzare opere a Bologna. Antonio Paolucci Polittico Stefaneschi di Giotto. Questa ipotesi, accolta da Ferdinando Bologna (1969), Pierluigi Leone de Castris (1986) e Damien Cerutti (2015), si basa unicamente sull'assunzione che l'artista non poteva essere a Bologna nei cinque anni precedenti, in quanto la documentazione lo vogliono a Napoli.