Una fazzoletto colorato di formato grande che si usava per avvolgervi di tutto: dai prodotti agricoli ai generi acquistati nei negozi o i piatti che contenevano il cibo dei braccianti. La variante della preposizione a (dal latino ad) implica il raddoppiamento consonantico della parola successiva; per esempio: me votto a mmare.Vi sono delle eccezioni, come si vede negli esempi qui avanti. Nell'uso corrente: capriccio, sfizio, voglia che assale improvvisa ed irresistibile. Fare di soli tre fichi circa otto chili significa esagerare, amplificare, magnificare, propalandoli ostentatamente a suon di pure chiacchiere, meriti che si è ben lungi dal possedere. È entrato timidamente ed ora vuole spadroneggiare. Solo Dio e la Madonna possono sapere cosa mi è successo! Chi vo’ male a chist’ammore prima soffre e doppe more. Una signora o, in genere, una persona che dà a vedere di essere schifiltosa, che ha atteggiamenti. Music video by Biagio Antonacci performing Non vivo più senza te. Es. Questa spiegazione è di Francesco D'Ascoli. Chi vo’ male a chist’ammore prima soffre e doppe more. Pasqua delle Rose. Eccome! La Colonna della Vicaria collocata in passato nella Piazza dei Tribunali. Confondere cose o persone di ineguale e opposto valore, svalutando le migliori e sovrastimando le peggiori. Gli scugnizzi armati di pietre erano detti '. Persona sfaccendata, sfaticato. Nce stanno uommene, uommenicchie, uommenone e quaquaraquà. Questo termine ha significato duplice: ratto e donna di facili costumi. Limitati a fare quello che sai fare, non pronunciarti, non intervenire, non interferire in cose di cui non sei esperto! So fin troppo bene chi sei: proprio a me vorresti darla a bere? non adverb [non] ˈnon + grammatica ... senza di te non posso stare senz e te nu pozz sta. Al. Il sole, così radiosamente alto nel cielo, così remotamente lontano dalle tribolazioni umane, il cui solo impegno è splendere e contemplare sempre sereno e imperturbato la creazione in tutta la sua bellezza, senza che mai giunga a lui neppure un'eco della fatica, dell'affanno del vivere, senza doversi mai dare pensiero di nulla. Eccelle incontrastato nella sua sola autentica dote: le inesauribili, vacue e inconcludenti chiacchiere. Mi fai diventare pazzo. Citato con spiegazione in Altamura e Giuliani. Gettarsi reciprocamente la colpa addosso. Mi stravolgi. Lì per lì, e si dice per lo più di pagamento. −. Dal titolo di una farsa di Giovanni D'Antonio detto il Partenopeo. Ti spaventi anzitempo, senza un reale motivo. ‘O ssaje comm fà ‘o core quann s’è annammurato? Citato in Gigi Garanzini e Marco Bellinazzo. Illudersi di poter conseguire un obiettivo fuori portata. Soppesare i pro e i contro. Lo si può dire anche dei bugiardi, dei ciurmatori, dei faraboloni, dei millantatori. Cosa ci sarebbe poi di così straordinario? Opporre indifferenza agli insulti, sopportare con distacco e con ciò trionfare delle avversità, nella totale accettazione della vita cosi com'è. È l'abito mentale, la divisa di chi fa ricorso a mezzi disonesti per vivere. Apri gli occhi, attenzione a quello che sta accadendo o sta per accadere sotto i tuoi occhi! Una persona veramente buona, mite, pacifica. La grammatica napoletana è abbastanza complessa e distinta rispetto a quella italiana, ciò dovuto anche al fatto che, nonostante venga utilizzato anche nei testi scritti, il napoletano è prima di tutto una lingua orale. Risposta scherzosa o elusiva alla domanda (fatta per curiosità invadente): Che si dice? Lo si dice di venditori che danno il meno possibile. Persona del tutto inconsistente. Deformazione dell'espressione. L'indiscrezione in persona, il pubblico banditore, l'infaticabile divulgatore, lo strombazzatore degli altrui segreti. Condivide con Dio un attributo: l'onniscienza. Aspettiamo che tutto si concluda bene prima di affermare con certezza che il buon esito è assicurato. Dentro il cuore ho solo te. Perdigiorno. I dispiceri potrebbero facilitare o accrescere i disturbi cardiaci che anticamente venivano curati con lo zucchero, costoso. Conoscere alla perfezione una persona o una cosa. Essere proprio sul punto di ricordare qualcosa e poi farselo sfuggire dalla mente. Un inconsistente, pretestuoso, inconcludente, ripetuto tergiversare, fare a tira e molla. Detto di notizie propagandate come accattivanti e nuove, ma che si rivelano nulla di entusiasmante. Essere indecisi, esitare nel dubbio. L'onnipresente , l'intrigante, l'invadente, il pettegolo. (Di' la verità): questo ti fa tanto divertire, per questo te la stai spassando un mondo! Dividersi qualcosa guadagnata disonestamente. Appellativo con cui ci si rivolge, con irrisione, a chi ha un comportamento strano, incomprensibile, altezzoso, sprezzante. Vacillare, camminare barcollando, come un ubriaco. La cosa è certa, le prove sono solide ed inconfutabili. Affronta le difficoltà con cautela e diplomazia. Il fuoriclasse degli avari: spietato anche verso sé stesso, è del tutto inutile sperarne il sia pur minimo gesto di generosità. Fingersi tonto per eludere un compito difficile, rischioso, per evitare complicazioni. Perciò in senso traslato dinota. Scopri qui le più belle! A S. Luca sono attribuite celebri icone della Vergine. Improvviso, breve, fortissimo temporale estivo. Intanto, per chi fa fatica a seguire la serie a causa del napoletano stretto, ecco 10 frasi cult. Apicella racconta un aneddoto riferito a questo modo di dire: Uno. Può anche significare: sono uno peggiore dell'altro. Essere medico di successo, ricco, ma anche: veniale, privo di scrupoli, esoso, interessato unicamente al guadagno. Pittà': Dipingere, pitturare, imbiancare; descrivere con esattezza. Uomo dalla testa dura, ostinato, refrattario alle sollecitazioni esterne. "Fare da spettatore alle effusioni amorose di due fidanzati e risale all'uso romano di accompagnare gli sposi reggendo fiaccole accese. Il condimento così ottenuto si versa su fette di pane. (Sophia Loren). Antico modo di dire: Arrogarsi un diritto che non spetta. Non importa quanto tempo ci vuole, purché il risultato sia buono. A ridosso della porta c'era in passato un grande albero di carrube. / Saranno altri, quelli che verranno dopo, a sopportarne le conseguenze, a doversela sbrogliare. Ora ora, proprio ora, proprio adesso, proprio subito. Di nascosto, in segreto, clandestinamente, occultamente, alla chetichella. L'espressione era anche impiegata come insulto rivolto ad una donna., Donna da nulla, elevata a riputazione, Trecca. Avere esito vano ed infelice, andare al nulla, essere perduto. Visto da fuori in questa nostra storia io faccio la parte di chi appende al chiodo l'anima, perché adesso sto con te. / Restà' quacquariéllo: essere burlato. So tropp ‘nnammurat e te e mo comm’aggia fà? Il vaiolo selvatico o ravaglione. Bene, ora ritorniamo a discutere dell'argomento principale, dell'argomento che ci interessa. Far fallire un progetto, renderlo irrealizzabile, troncarlo. Queste sono cose da pazzi (talmente fuori dalla norma che sarebbe il caso di giocare al. Ci vuole del cuore, del coraggio, della bella faccia tosta. Ingenuo, sprovveduto, credulone; in altri termini: '. trìdece in realtà sta per trivio: comportamento provocante, esibizionista. Non vuoi uscire da dove ti sei nascosta. Non farti travolgere dalle difficoltà e non lasciare che le cose precipitino. Purché duri... Quello che cerchi e non trovi è proprio sotto i tuoi occhi! Una persona importante, che conta. Parole eufoniche, onomatopee tratte dal mollemente ritardato parlare e conseguentemente agire dei dappoco. Sentir nascere, rinascere nel proprio cuore la speranza, aprirlo alla speranza. Le cose vanno irrimediabilmente male. Far l'arte del funaio significa percorrere a ritroso la strada che porta al successo, regredire anziché progredire. Celebre per essere coinvolto in ogni genere di traffici loschi, divenne una sorta di capro espiatorio su cui sfogare la propria frustrazione con l'imprecazione citata. Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio. Si mangiavano nelle serate invernali fritti in olio, sale ed un pizzico di peperoncino. Cambia discorso, stai parlando di cose molto delicate, tocchi un tasto molto rischioso. Le Pupille e, più precisamente, le iridi. Andarsene in sollucchero, in visibilio, in broda di succiole o giuggiole. Mi sa tanto che non dura! Persona che fa valere le proprie ragioni sbraitando. Dio ne scampi! / ". Ci sono uomini, ometti, omoni e nullità. Passare la casa (o qualsiasi altra cosa) al setaccio, cercare, frugare, rovistare con la massima accuratezza. Cosi mi devo arrangiare come posso, ... Proprio su questi vedo Luca eccitarsi sempre di piu', tanto che si tocca il bozzo da sopra i pantaloni senza pudore (a dir al verita' anch'io ho preso a massaggiarmi le mammelle e le cosce, ... "No. Zennà': far cenno; zennariéllo: Ammiccamento. Sopportare sofferenze, guai incredibili, inenarrabili. Veri e propri fiocchi di neve, raccolta, accumulata, sotterrata in sacchi nella stagione invernale e dissotterrata in quella estiva, per essere offerta in vendita, mista a vino cotto (bollito con zucchero) che veniva preparato in autunno e conservato in bottiglia. La spiegazione è in Marulli e Livigni, p. 16. Fargliela notare bene, porgliela in forte evidenza. Essere assolutamente egoisti: tutto a me e niente agli altri. Si dice anche quando si chiede comprensione per qualcuno. Sta facenno carne 'e puorco. Costringere a sopportare molte sofferenze, dare infiniti grattacapi (dati ad esempio da un figlio scapestrato). Allo stesso modo fare l'arte del sole vuol dire trascorrere l'intera vita in piacevole ozio, mai offuscati, affrancati per sempre dal peso di gravami, intralci, difficoltà; in piena beatitudine, solo dediti al lieto e spensierato godimento dei piaceri. Esclamazione che esprime meraviglia di fronte a situazioni spiacevoli, che sorprendono sgradevolmente o per esprimere un'ampia gamma di sentimenti: stupore, paura, meraviglia, insofferenza, impazienza o altri simili. Desiderare l'irrealizzabile, l'impossibile. Chi su commissione di altre persone si interessa del disbrigo di pratiche legali, burocratiche, amministrative e simili. Era consuetudine dei vetturini togliere i ferri ai cavalli anziani non più adatti al traino e collocarli nella Chiesa di S. Eligio come atto di devozione al Santo. Salsicciotto o salame poco costoso confezionato con tritumi di budella insaporiti con sale, pepe ed anici. (col sottinteso che è estremamente difficile se non impossibile trovare una soluzione, venirne fuori ed è quindi mille volte preferibile evitare '. Federica Vitolo Federica Vitolo. "Aggio trasuto, l'aggio pigliato, l'aggio avuto, l'aggio fatto 'i stramacchio ('e stramacchio)." Non posso stare senza di te. Sta tirato a zuco 'e caramella. Te sì cumpurtato 'na chiavica: ti sei comportato malissimo, sei gravemente in difetto. La sassaiola terminava con la resa di una delle due squadre. Queste frattaglie, in sé non appetibili, te le prepari con le uova per rendertele più gustose. Nel mondo intero, ovunque nel mondo. Si potrebbe −. Giocando sul doppio significato del verbo. Esclamazione con cui viene espressa ammirazione alla vista di una bellezza femminile fiorente, che si manifesta nel suo pieno rigoglio, come una promessa compiuta, come l'estate. Il dialetto napoletano è molto colorito e divertente, ma ha anche la capacità di diventare molto romantico e passionale quando l’occasione lo richiede. Va' via, le tue arie, il tuo aspetto da gran signore sono solo vernice, parvenza, bluff, fumo negli occhi. La traduzione è in. Mi sono innamorato di te. (, Due persone assolutamente estranee sia per parentela che per affinità. Definizione (più estesa) in Sergio Zazzera. La varicella. Che persona, che abbigliamento, che aspetto triste, pesante, cupo, funereo! Rucchiello: strumento da incannare la seta, Rocchetto. La lunga esposizione al sole estivo si protraeva fino a che il passato di pomodoro non si fosse ristretto al massimo e rappreso quanto bastava. Port'Alba, presso Piazza Dante. Si pronuncia questa formula quando ci si augura che un desiderio si realizzi. Comando che gli osti impartivano prima della chiusura del locale. Sei la stella più bella. Che ci posso fare se ti voglio bene più della vita mia? Si dice per per prendere in giro chi si gloria, senza averne alcun motivo, di aver fatto qualcosa di straordinario. Gelse nere, rese gelate dal freddo notturno che le ricopriva di un lievissimo velo bianco ('a neve). Proporre qualcosa con insistenza, più e più volte./ Mettergliela spesso innanzi perché se ne invogli, Sbacchiargliela. Per un'ulteriore possibile interpretazione, si veda. Non potevo immaginare che una carezza potesse abbattere tutte le mie paure, ma tu le hai cancellate con un solo tocco. Trottola che per un lancio errato o perché difettosa ruotava male, arrestandosi piegata di lato dopo pochi giri (si diceva, in tal caso che: Darci dentro spesso e di gusto a consumare, essendone particolarmente golosi, sorbetti. Di nascosto, senza dare nell'occhio, segretamente, molto segretamente. Io vengo a ddo stai tu (io vengo dove sei tu) Nun vò ascì te si ficcata. Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli. "Usasi [...] al giuoco della trottola per imporre di tirare sulla trottola direttamente [...] , cioè senza discostare le cose in mezzo alle quali trovasi la trottola.". Come i sarti che lavorano ripetutamente con metro e gesso prima di tagliare la stoffa, prepararsi con grande, eccessiva meticolosità, indugiando in minuziosi calcoli e prove prima di decidersi ad agire. Citato in Chiara Gily e Micol Brusaferro. Espressione riferita a situazioni nettamente sfavorevoli, molto avverse in cui ci si venga a trovare. Ordine, impartito a chi fa non velate insinuazioni, solleva infamanti dubbi sulla virilità dell'interlocutore o osa addirittura dichiararla inesistente, di condurre in proprio cospetto la sorella, nella certezza assoluta che sarà lei stessa, previa diretta esperienza, a riferire dettagliatamente, testimoniare inequivocabilmente, dissipare definitivamente ogni dubbio, tutelare a spada tratta l'onore dell'offeso, facendosi personalmente e a ragion veduta mallevadrice di quanto sia grande, enorme l'abilità amatoria di chi è stato così turpemente accusato. Ed anche, in passato: "un bambino troppo strettamente legato nelle face ed azzimato". Parlare trattenendosi – per paura, calcolo, superficialità – dal dire tutto, parlare in modo reticente, passando sotto silenzio cose importanti. Chi dovrebbe eseguire un compito resta inattivo e chi non ha quest'obbligo è costretto a farsene carico. Un duplice guaio. ". Non accaniti con qualcuno che è già indifeso e sul quale la sorte ha già infierito. Dire una parola pungente, di critica, di rimprovero ed accompagnarla immediatamente, per attenuarne l'effetto, ad un'altra dolce, carezzevole, amichevole. Asino calzato e vestito, persona di crassa ignoranza. La poltiglia ottenuta era versata liquida su un marmo unto d'olio. L'espressione può essere impiegata, senza voler offendere, per troncare con rude cordialità un argomento; oppure — in maniera non riguardosa — per insinuare che con la sorella dell'interlocutore si è in estrema, intima confidenza e che se ne sono già apprezzate le qualità molto a fondo... Me ne infischio, me ne impipo completamente, non me ne frega un bel niente! Lo dice chi constata di essere ingiustamente divenuto il capro espiatorio. Malissimo. Guarda gli esempi di traduzione di senza di te nelle frasi, ascolta la pronuncia e impara la grammatica. Più in generale qualsiasi situazione in cui regnino incontrastati il caos, l'inettitudine, la negligenza, l'indisciplina, il disinteresse. Tale quindi da essere apprezzata al meglio, come si fa con un quadro, se ammirata da lontano, dalla distanza che, tenendo celati agli occhi i segni, le scalfitture del tempo, permette di apprezzare la bellezza dell'intera figura. Detto di chi ha la sifilide, per la perdita di capelli e barba. Allé allé era il grido carnevalesco per farsi far largo, La definizione è di Giovanni Artieri, in. Improvviso, breve, fortissimo rovescio temporalesco di maggio che causa una raccolta precoce delle ciliege vendute come primizie. Sta' attento, bada a quello che fai, ti stai mettendo in una sistuazione difficile, rischiosa, pericolosa! Le idee, le opinioni degli uomini mutano molto facilmente. Detto in differente contesto può significare omosessuale. Lo si dice puntando l'indice teso della mano destra sotto il palmo della sinistra rivolto verso il basso per dire che il torto subito non verrà dimenticato e che ci si vendicherà non appena se ne presenti l'occasione; magari.