Il periodo di comporto può essere interrotto dalla richiesta del lavoratore di godere delle ferie già maturate. Le dimissioni sono un atto unilaterale (che quindi non necessita che il datore di lavoro sia consenziente) del lavoratore con il quale questi comunica al datore di lavoro che non intende proseguire il rapporto di lavoro. L’azienda deve conservare il posto di lavoro del dipendente in malattia, nei limiti di un determinato periodo di tempo (cosiddetto «comporto»). quando l’assenza supera la durata massima prevista dal contratto collettivo; nel caso in cui, benché l’assenza sia inferiore a tale limite, essa comporti un grave pregiudizio per il datore di lavoro e per l’organizzazione dell’azienda. Peraltro, durante la malattia è sospeso non solo il periodo di preavviso per licenziamento, ma anche il preavviso per dimissioni. Ma procediamo con ordine e vediamo quando si può licenziare il dipendente in malattia e tutto quello che c’è da sapere al riguardo. Ciao a tutti. Cass., sent. Email (obbligatoria se vuoi ricevere le notifiche), Notificami quando viene aggiunto un nuovo commento. se quel lavoratore e' uno scansafatiche, o comunque uno che non si erge affatto sulla media, e ci aggiungi i 4 mesi di malattia e/o altro, allora qualsiasi datore di lavoro coglierebbe la … n. 26676/2017. Innanzitutto, è bene conoscere nel dettaglio le tutele riservate al dipendente in malattia. Buon andamento che si fonda essenzialmente su due pilastri: l’efficienza e la redditività. Quando un lavoratore si ammala ha diritto all’indennità di malattia, previo il rispetto di determinati doveri.Come noto, infatti, il dipendente deve comunicare al datore di lavoro l’assenza, richiedere il certificato medico che attesta lo stato di malattia e rispettare la … Ci deve essere, sul punto, una specifica richiesta del dipendente. Il preavviso non è dovuto, inoltre, se datore e lavoratore si accordano per la cessazione del rapporto, quindi in caso di risoluzione consensuale [3]. Il datore di lavoro può licenziare legittimamente il dipendente che si trovi in malattia solamente nei casi di grave pregiudizio per l’azienda. mi posso licenziare se sono in malattia? Il periodo di comporto può essere interrotto per effetto della richiesta del lavoratore di godere delle ferie maturate. Ecco cos’ha detto la Suprema Corte al riguardo. Il preavviso non è dovuto solo nell’ipotesi in cui le dimissioni siano considerate per giusta causa. Il dipendente “malaticcio” risulta essere inefficiente e, quindi, anche inutile all’azienda. Il licenziamento conseguente, ascrivibile tra quelli per giustificato motivo soggettivo, è il risultato di un comportamento continuo e recidivo, più volte contestato. Oppure iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato. sent. Inoltre, il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto sino a un determinato periodo di tempo, detto periodo di comporto. L’arco temporale di riferimento per calcolare il periodo di comporto può essere l’anno di calendario o l’anno solare, in base a quanto previsto dai contratti collettivi: La durata del comporto per gli impiegati è fissata dalla legge ed è di: Per gli operai, invece, la durata del periodo di comporto è stabilita dalla contrattazione collettiva. "La Legge per Tutti" è una testata giornalistica fondata dall'avv. Ma come mai? Un comportamento che, se non episodico e valutabile per un apprezzabile periodo di tempo, può rendere legittimo il licenziamento. Insomma, anche se il lavoratore non ha ancora esaurito tutti i giorni di malattia consentitigli dal suo Ccnl a titolo di comporto, può ugualmente essere mandato a casa qualora la sua attività integri uno scarso rendimento. Sarà, inoltre, necessario valutare il comportamento del lavoratore lungo un determinato arco temporale e non in relazione ad un singolo episodio (o a sporadici casi) di sotto-rendimento. [3] Cass. In buona sostanza, questo significa che non si può licenziare il lavoratore malato proprio a causa della sua malattia e dell’assenza protratta. bravo, stai tranquillo che non se lo lasciano scappare per 4 mesi di malattia vera e giustificata. Ma le dimissioni per malattia sono per giusta causa? ... Il datore di lavoro, salvo particolari eccezioni (come la cessazione totale dell’attività), non può licenziare il dipendente durante il periodo di comporto per malattia, cioè durante il periodo in … n. 6053/1981. Stampa 1/2016. Scaduto il comporto, il datore può licenziare il dipendente senza provare l’esistenza di una giusta causa o un giustificato motivo. Quindi mi posso licenziare se non mi trovo bene? In altre parole, ti stai domandando «sono in malattia: posso licenziarmi»? Ebbene, a rispondere è stata la Corte di Cassazione con una recentissima sentenza [2]. Durante questo arco temporale il datore di lavoro può licenziare il dipendente solo quando ricorrono una giusta causa o un giustificato motivo oggettivo dovuto a sopravvenuta impossibilità della prestazione o a cessazione totale dell’attività d’impresa. Se il contratto è a tempo determinato, e la scadenza del termine si verifica durante la malattia, il lavoratore non ha bisogno di rassegnare le dimissioni, in quanto il rapporto cessa automaticamente, salvo proroga o rinnovo. Il dipendente ha la possibilità di rassegnare le dimissioni durante un periodo di assenza per malattia, oppure deve attendere la guarigione? n. 2307/1986; Cass. Non me ne intendo, qualcuno ti darà certamente una risposta piu competente. Ti ho scritto solo per dirti che mi spiace per la tua depressione. n. 18317/2016; Cass., sent. Per presentare la lettera, devo attendere per forza il termine della malattia e quindi presentare in questo caso giorno 1 novembre la lettera di dimissioni, oppure posso dare la lettera anche oggi o domani, specificando che le mie dimissioni partono da giorno 1 novembre, quindi dopo che la malattia termina? I giorni di malattia, di cui stò usufruendo, mi sono stati certificati, dalla locale e competente Commissione Medica Ospedaliera dell'Ospedale Militare di Chieti. Pertanto, se il lavoratore si dimette durante il periodo di malattia, può farlo, ma non trattandosi di dimissioni per giusta causa è obbligato a fornire il preavviso all’azienda. fornire il periodo di preavviso previsto dal contratto collettivo applicato; stabilire la data a partire dalla quale le dimissioni hanno effetto calcolando il periodo di preavviso a partire dalla data in cui termina il periodo di comporto, o dalla data di guarigione se precedente. Sono in malattia dal 25 gennaio.Quando ho chiesto che mi venga pagata la malattia mi hanno detto che non me la danno per problemi con l'INPS. Le domande frequenti sono: se ci si può licenziare durante il periodo di malattia o attendere il rientro in azienda e poi rassegnare le dimissioni. Auguri! Email (obbligatoria se vuoi ricevere le notifiche), Notificami quando viene aggiunto un nuovo commento. Anticipatamente, La si ringrazia. Nella suddetta ipotesi il licenziamento per malattia è giustificato dallo scarso ren… sent. Fonte: legge per tutti Assolto l’obbligo della reperibilità, il dipendente può uscire di casa a condizione che non aggravi la malattia e non pregiudichi la guarigione. La richiesta deve essere scritta, indicare il momento dal quale si intende convertire l’assenza per malattia in assenza per ferie ed essere tempestivamente presentata al datore di lavoro prima che il periodo di comporto sia definitivamente scaduto e il datore di lavoro abbia diritto di recedere dal rapporto. In altre parole, posso licenziarmi se sono in malattia? n. 1341 del 19.01.2015; Trib. n. 12592/16 del 17.06.16. Queste ultime, infatti, secondo la giurisprudenza possono integrare la fattispecie dello scarso rendimento allorché le stesse, pur se incolpevoli, rendano la prestazione non più utile per il datore di lavoro, incidendo negativamente sulla produzione aziendale e sulle esigenze organizzative e funzionali dell’impresa [3]. Il lavoratore che vuole evitare il licenziamento per troppe assenze a causa di malattia, dunque, può chiedere di usare i giorni di ferie già maturate. Concludendo, ci dobbiamo ricordare che lavorare è utile per la gratificazione sia economica che personale, e sicuramente a volte non è facile fronteggiare alcune situazioni che si vengono a creare, ma prima di gettare la spugna e … Ebbene, in Italia – a differenza di quanto succede all’estero – per il datore di lavoro non è così semplice licenziare un lavoratore “solo” perché è pigro, si assenta troppo e non fa come dovrebbe il suo dovere o, nei casi meno gravi, perché è più lento e quindi meno produttivo degli altri. Alla luce di tutto e quanto esposto sopra posso essere licenziato? Ecco quali sono. In questi anni di crisi, infatti, è di forte attualità il tema del licenziamento dettato dalla necessità di garantire il buon andamento di un’impresa. Ed infatti, solo in due casi si può licenziare il dipendente per malattia: La prima causa, detta «superamento del comporto», trova nella legge una previsione espressa; la seconda, invece, è frutto della recente interpretazione dei giudici. In realtà, se questa affermazione poteva essere vera fino a qualche anno fa, ormai i tempi sono profondamente cambiati. Il dipendente in malattia non può essere licenziato a meno che l’assenza duri oltre il periodo di comporto. Se, dunque, il lavoratore vuole dimettersi in malattia, senza dover essere obbligato a corrispondere l’indennità di mancato preavviso al datore, deve: In altre parole, il lavoratore non è obbligato ad attendere la data di guarigione per dimettersi, in quanto la sospensione del preavviso cessa al terminare del periodo di comporto. Iscriviti per rimanere sempre informato e aggiornato. Tutto ciò, a ben vedere, ha portato la giurisprudenza degli ultimi anni a valorizzare anche il rendimento quale parametro valutativo della prestazione lavorativa, con conseguente legittimità del connesso licenziamento laddove risultino integrate alcune specifiche condizioni. Sul punto, allora, un interrogativo sorge spontaneo: si può interrompere il periodo di comporto? Si pensi, a tal proposito, al caso del dipendente in malattia che non si fa puntualmente trovare a casa al momento delle visite fiscali del medico Inps. La pigrizia, la lentezza e la poca produttività del dipendente, inoltre, non devono essere episodiche, ma durevoli e valutabili per un apprezzabile periodo di tempo [5]. Sono stato assunto il 1 gennaio 2011 oggi e' il 31/05 con un contratto collettivo nazionale a tempo indeterminato soc. In altre parole: si può licenziare un dipendente per scarso rendimento? Sintetizzando quanto detto sin ora, si può licenziare il dipendente in malattia solo nei seguenti casi: Ultimamente, la giurisprudenza si è aperta a considerare valido il licenziamento, ancor prima del superamento del comporto, quando la prestazione del dipendente diventa sporadica e occasionale, finendo anzi per arrecare un danno al datore. Questo comporta, di fatto, l’impossibilità di dimettersi con effetto immediato durante la malattia, a meno che non si corrisponda al datore l’indennità per mancato preavviso. Il dipendente che fa troppe assenze può essere licenziato anche per scarso rendimento. So di cosa si tratta, ci sono passata anch'io , perciò ti capisco. Milano, sent. Sia la proroga che il rinnovo devono essere firmati dal lavoratore: senza il consenso del dipendente, il datore non può spostare il termine del contratto. ho un contratto a tempo determinato ma sono in malattia e voglio licenziarmi questa settimana posso farlo? La questione dello scarso rendimento ha trovato applicazione anche nel caso di assenze reiterate del lavoratore. Il 13 maggio ho avuto un incidente mentre che tornavo dal lavoro e a tuttoggi sono gia' da 19 giorni che sono in malattia e ne avro' per altri 7/10 giorni di malattia. La malattia, ad ogni modo, sospende il preavviso nei limiti del periodo di comporto. "La Legge per Tutti" è una testata giornalistica fondata dall'avv. Si può però licenziare il dipendente malato, anche durante il periodo in cui sta a casa, per altre ragioni non legate alla malattia come, ad esempio, una crisi aziendale o la ristrutturazione interna (cosiddetto licenziamento per giustificato motivo oggettivo) o una grave colpa da questi commessa (cosiddetto licenziamento disciplinare). Classificazione. Di nuovo. 40 ore settimanali. In tale caso, quest’ultimo può legittimamente procedere al licenziamento per malattia per porre rimedio al pregiudizio. In linea di principio, dunque, la legge vieta il licenziamento del dipendente in malattia. Iscriviti per rimanere sempre informato e aggiornato. Ebbene,  sotto questo profilo, la giurisprudenza ha evidenziato alcuni indici la cui esistenza costituisce prova dello scarso rendimento del lavoratore. Monica M. 1 decennio fa. L’azienda deve conservare il posto di lavoro del dipendente in malattia, nei limiti di un determinato periodo di tempo (cosiddetto «comporto»).In linea di principio, dunque, la legge vieta il licenziamento del dipendente in malattia.Come per ogni regola però, ci sono delle eccezioni, che in questo caso sono essenzialmente due. Cosa sono. Questi ha diritto: Come osservato, la disciplina relativa al periodo di comporto è differente, in base alla categoria di appartenenza del lavoratore ed a quanto stabilito dalla contrattazione collettiva. cooperativa. Ed infatti, complice la crisi economica e la modernizzazione del mondo del lavoro, anche la giurisprudenza ha rivisto le proprie posizioni di ferrea difesa nei confronti dei dipendenti, e ciò anche per restituire competitività alle nostre aziende, tagliate spesso fuori dal mercato internazionale. Risposta preferita. Milano, sent. L’apprendistato è una forma contrattuale molto utile per avvicinare i giovani al mondo del lavoro offrendo al contempo, al datore di lavoro, la possibilità di valutare il dipendente prima di un’eventuale assunzione e di usufruire di agevolazioni retributive e contributive. | © Riproduzione riservata Ti chiedi anche se le dimissioni per malattia siano assimilate alle dimissioni per giusta causa, quindi se necessitino o meno del periodo di preavviso previsto dal contratto collettivo applicato, e se diano diritto all’indennità di disoccupazione. La risoluzione consensuale durante la malattia, difatti, non è vietata. Angelo Greco e iscritta presso il Tribunale di Cosenza, N.G.R 243/2016 - N.R. IL dipendente malato ha difatti la possibilità di assentarsi senza perdere la retribuzione, ma con diritto a un’indennità che, a seconda dei casi, può risultare a carico del datore di lavoro o dell’Inps. [3] Cass. | Codice Univoco: M5UXCR1 | IBAN: IT 07 G 02008 16202 000102945845 - Swift UNCRITM1590, Supporto legale 100% online per avviare e gestire la tua attività, Questo sito contribuisce alla audience di, Richiedi una consulenza ai nostri professionisti. Se vuoi mi puoi scrivere, a volte parlare con una persona chwe ha avuto i tuoi stessi problemi e ne è uscito fa bene! Attenzione, però: il datore di lavoro deve sì tenere in considerazione l’interesse del lavoratore al posto di lavoro, ma non ha l’obbligo di convertire d’ufficio l’assenza per malattia in ferie se non è lo stesso dipendente malato a chiederglielo. sent. L’indennità spetta sino a un periodo massimo (per approfondire: Calcolo indennità di malattia). Lo scarso rendimento rileva, da ultimo, in tutti i casi in cui siano contestate al lavoratore specifiche mancanze che, come oggetto, non possono che avere situazioni strettamente riferibili allo svolgimento dell’attività. Posso licenziarmi se sono in malattia. manumanf 24 aprile 2008 alle 15:25 Ultima risposta: 24 aprile 2008 alle 16:00 Rispondi Salva. n. 18678 del 04.09.2014; Trib. Come anticipato, l’azienda deve conservare il posto di lavoro del dipendente in malattia, nei limiti di un periodo stabilito dalla legge, dai contratti collettivi o, in mancanza, dagli usi. Dipendente in malattia: cosa può fare e cosa non può fare. 3 mesi, quando l’anzianità di servizio non supera i dieci anni; 6 mesi, quando l’anzianità di servizio supera i dieci anni. Superato tale termine (chiamato comporto) è possibile il licenziamento. Se sono in malattia posso uscire? Voleva licenziare la badante della mamma, ma mi ha chiamato perché non si fidava di quanto gli stava consigliando un patronato. A questi si aggiunge il licenziamento per superamento del comporto intimato mentre il dipendente è ancora in malattia. [5] Cfr. Il lavoratore assente a causa di una patologia è libero di rassegnare le dimissioni, oppure deve attendere la guarigione o la fine del periodo di comporto? [4] Cfr. 23 Gennaio 2020 | Autore: Noemi Secci. In questo caso il decorso del periodo di comporto si interrompe e il dipendente può evitare il licenziamento sfruttando i giorni delle ferie per l’ulteriore convalescenza ed evitando, inoltre, di perdere il posto di lavoro. Tanto è previsto dal codice civile [1]. Ecco le risposte. Licenziamento per malattia in Italia: sentenza della Cassazione. licenziamento per giustificato motivo oggettivo (crisi o ristrutturazione aziendale); licenziamento disciplinare (giusta causa o giustificato motivo soggettivo, a seconda che il comportamento sia gravissimo e non consenta il preavviso, oppure sia meno grave e viene concesso il preavviso). Ma se il dipendente vuole lasciare il posto di lavoro a causa della gravità della patologia, può farlo? E anche se le dimissioni per malattie rientrano nelle dimissioni per giusta causa, e se bisogna dare il periodo di preavviso stabilito del contratto collettivo e infine se … A questo proposito, bisogna osservare che la malattia non integra una giusta causa di dimissioni, per quanto la patologia possa essere grave. Attenzione: è sempre il datore di lavoro che dovrà dimostrare l’inadempimento notevole degli obblighi assunti, vale a dire lo scarso rendimento. Il comporto è un arco temporale superato il quale l’azienda può licenziare il dipendente. Come per ogni regola però, ci sono delle eccezioni, che in questo caso sono essenzialmente due. | Codice Univoco: M5UXCR1 | IBAN: IT 07 G 02008 16202 000102945845 - Swift UNCRITM1590, Supporto legale 100% online per avviare e gestire la tua attività, Questo sito contribuisce alla audience di, Richiedi una consulenza ai nostri professionisti. Angelo Greco e iscritta presso il Tribunale di Cosenza, N.G.R 243/2016 - N.R. Cass., sent. Questo arco di tempo non è uguale per tutti i dipendenti, ma cambia a seconda del tipo di contratto (a termine o a tempo indeterminato), dell’inquadramento, dell’anzianità e del contratto collettivo applicato. Sul punto, è importante sapere che il datore di lavoro che vuole licenziare un dipendente per scarso rendimento a causa delle troppe assenze dovrà provare essenzialmente due elementi, dei quali uno soggettivo ed uno oggettivo. L’assenza per malattia non può protrarsi all’infinito, ma per un periodo di tempo massimo che di norma è stabilito dai contratti collettivi. La Cassazione ha fornito una risposta negativa alla questione [2]: le dimissioni per malattia non possono essere considerate rassegnate per giusta causa, in quanto il dipendente non è obbligato a recarsi al lavoro, ma può assentarsi con diritto alla retribuzione. In assenza quindi di una espressa richiesta da parte di quest’ultimo non spetta all’azienda, alla scadenza del comporto, considerare gli ulteriori giorni di assenza come periodo di ferie maturate e non ancora godute. Il datore, quindi,  non può limitarsi a provare il mancato raggiungimento del risultato atteso, ma dovrà dimostrare la sussistenza di un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali del lavoratore. Oppure iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato. In tal caso, se il medico incaricato dall’INPS non conferma lo stato di malattia il dipendente deve rientrare anticipatamente a lavoro; se non lo fa è a tutti gli effetti un assente ingiustificato e perde il diritto all’intero trattamento economico previsto per i primi 10 giorni di assenza. Infatti, se sono individuabili dei parametri per accertare che la prestazione del lavoratore sia eseguita con diligenza e professionalità medie, il discostamento da questi parametri può costituire segno o indice di non esatta esecuzione della prestazione. La Legge per Tutti Srl - Sede Legale Via Francesco de Francesco, 1 - 87100 COSENZA | CF/P.IVA 03285950782 | Numero Rea CS-224487 | Capitale Sociale € 70.000 i.v. >Cosa sono >Il preavviso e le dimissioni per giusta causa >Le dimissioni in bianco >Modalità telematica per le dimissioni a partire dal 12 marzo 2016 . Sono in malattia fino al 31 ottobre, vorrei dare le mie dimissioni. Permettimi di raccontarti che cosa è successo, la scorsa settimana, ad un mio cliente. superamento del periodo massimo di assenza (. La Legge per Tutti Srl - Sede Legale Via Francesco de Francesco, 1 - 87100 COSENZA | CF/P.IVA 03285950782 | Numero Rea CS-224487 | Capitale Sociale € 70.000 i.v. La scarsa produttività del lavoratore e le troppe assenze, quindi,  possono giustificare il licenziamento per scarso rendimento. In buona sostanza, perché il preavviso “riparta” non è necessario attendere la data di fine prognosi indicata nel certificato medico, se questa è successiva al termine del periodo di conservazione del posto. Quello che vi chiedo e' : 1) quanti giorni di preavviso gli devo dare ?? Pur quando, infatti, la patologia è effettiva e certificata dal medico, l’azienda non è tenuta a tollerare un’assenza eccessiva, né può pagare uno stipendio a vuoto e, nello stesso tempo, restare senza un anello della catena produttiva. Ma procediamo con ordine. Come anticipato, il datore di lavoro intenzionato a licenziare un dipendente pigro, lento e poco produttivo dovrà dimostrarne lo scarso rendimento. L’unico caso in cui al dipendente viene consentito di superare il periodo di comporto è quando la malattia si è verificata a causa del datore di lavoro per non aver questi garantito un ambiente salubre e privo di rischi (infortunio sul lavoro, mancata predisposizione delle misure di sicurezza, ma anche uno scivolone dalle scale, un infarto a causa di una condotta mobbizzante, ecc.). Lo scostamento rispetto ai risultati raggiunti dagli altri dipendenti deve essere notevole, deve cioè sussistere una sproporzione particolarmente rilevante tra il risultato del lavoratore e quelli medi degli altri lavoratori. La richiesta di ferie che il dipendente deve presentare per bloccare lo scadere del comporto deve essere scritta, indicare il momento dal quale si intende convertire l’assenza per malattia in assenza per ferie ed essere tempestivamente presentata al datore di lavoro prima della scadenza definitiva del comporto. Mi possono licenziare se sono incinta?? n. 26212 del 19.09.2015. In ogni caso, il dipendente può concludere un accordo più favorevole col datore di lavoro, che potrebbe anche rinunciare al preavviso, consentendo così al lavoratore di rassegnare le dimissioni immediate durante la malattia. E allora ci si domanda è possibile licenziare un dipendente che non produce e la cui efficienza non risponda ai livelli di redditività richiesti? Quanto esposto vale anche per il lavoratore? Le 3 bucce di banana da schivare (3): il preavviso lavorato, la consegna a mano della lettera e la malattia della colf o badante . Le dimissioni per malattia non sono considerate dimissioni per giusta causa, in quanto il lavoratore è tutelato nel caso in cui si ammali, sia dalla legge che dal contratto collettivo. Si può licenziare un dipendente in apprendistato sia durante il periodo di formazione che alla fine del contratto, lo prevede la legge (D. lgs. Ed infatti, il datore di lavoro è tenuto a provare, da un lato, il comportamento negligente del dipendente, comportamento che non sia ascrivibile all’organizzazione del lavoro da parte dell’imprenditore ed a fattori socio ambientali (elemento soggettivo) e, dall’altro, l’enorme sproporzione tra gli obiettivi fissati per il dipendente e quanto dallo stesso effettivamente realizzato, rispetto ai risultati globali di media raggiunti dagli altri dipendenti (elemento oggettivo) [4]. Il datore di lavoro, salvo particolari eccezioni (come la cessazione totale dell’attività), non può licenziare il dipendente durante il periodo di comporto per malattia, cioè durante il periodo in cui il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto, in quanto le assenze per malattia sono tutelate dalla normativa. | © Riproduzione riservata Se a ciò si aggiunge anche la “strategia” del dipendente nel collezionare assenze e presenze, allora – con buone probabilità – scatterà il licenziamento. p.v., prox. Attualmente risulto ufficialmente in malattia, fino al 27.09. Ci sono tuttavia delle eccezioni, vediamo quali. Si può licenziare il dipendente in malattia oltre il periodo di comporto.