È quanto si avverte nel coro che si effonde proprio nel momento in cui Adelchi, avuta la notizia della morte dell’amico, prosegue il suo cammino di lotta, solo perché questo è il suo dovere, anche ad essere consapevole della inanità del compito. il coro greco non lo so, però manzoni usa il coro x dare un suo punto di vista. IL CORO: Una novità singolare nelle tragedie manzoniane è data dalla presenza dei Cori, uno al termine del secondo atto del “Carmagnola” (“S'ode a destra uno squillo di tromba”) e due nell’ “Adelchi”. Se in precedenza aveva pensato di divenir maestro di una spiritualità cristiana con gli Inni Sacri, ora egli vuol diventare maestro, sempre nello spirito cristiano, di virtù civiche, per le quali il romanzo appare essere lo strumento migliore, il mezzo più incisivo. Cremona . In fondo la colpa della situazione triste e dolorosa che vive l’Italia è dovuta agli stessi Italiani che non sanno trovare unità. Il coro è solitamente quell’intermezzo affidato a più persone, che potrebbe fare da passaggio tra un atto e un altro, dove in genere l’autore compendia la sua riflessione sui fatti narrati, affinché gli spettatori possano avere una pausa meditativa; questa riassume le note più importanti dell’azione fino a quel punto sviluppata. . E tuttavia lo spirito con il quale Manzoni guarda al popolo, diviso e asservito, è ben diverso, se non altro perché sono passati alcuni anni, e la tragedia dell’Italia sembra ormai avviata a durare, se non altro perché chi coltiva il patriottismo è impedito in ogni modo di realizzare i suoi progetti. Manzoni appare defilato nelle questioni di natura politica e tuttavia non è del tutto estraneo ai movimenti che hanno queste aspirazioni. ONLINE ISSN: 2424-1547 PRINT ISSN: 0387-2947 (As of June 16, 2017) Registered articles: 1,246 Article; Volume/Issue/Page; DOI 4.: Scritti politici e filosofici 1253 UPL00002140 Alfabetismo e cultura scritta nella storia della societa italiana Perugia : Universita, 1978 1254 1957 1929 UPL00002159 Opere: Vol. Quando da quei tempi remoti si viene a epoche recenti, ci si accorge, poi, di una cosa: che un gruppo delle antiche popolazioni, quello all’incirca “romano”, spinto avanti o indietro da una catena di concause (istituzioni, condizione di operaio o contadino) ha finito con l’impersonare senza più demerito la parte degli oppressi. Non era in discussione la storia, come racconto di eventi, ma come concezione da avere per far meglio comprendere il senso degli eventi in relazione alle grandi questioni che si ponevano e che si cercava di affrontare nel dibattito politico e culturale, presente in quegli anni. d.C.) descrivendo in entrambe, eventi realmente accaduti sul territorio italico. La funzione dei cori nelle tragedie manzoniane prof. Luisa Arli. Capisco i vecchi antifascisti, la “resistenza”, i ricordi della montagna, e tutto il resto. Come in alcune parlate di Adelchi, così nel Coro c’è lo stesso drammatico cristianesimo; un cristianesimo che vuole che tu sia atto a fare, soffrendo, mentre pur teoricamente vorrebbe che tu patissi, non facendo. L'autore prende la decisione di mettere in discussione alcune regole classiche legate alla tragedia, e d'innovare questo genere così antico. Una novità singolare nelle tragedie manzoniane è data dalla presenza dei Cori, uno al termine del secondo atto del “Carmagnola” (“S'ode a destra uno squillo di tromba”) e due nell’ “Adelchi”, precisamente al termine del III atto (“Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti”) e dopo la prima scena del IV atto (“Sparsa le trecce morbide”). Non è dagli eroismi militari, non è dai monumenti dei contributi culturali o scientifici, non è dalle grandi scelte di natura politica, che si può avere colui o colei che porta un verbo salutare, una prospettiva di salvezza, una speranza da alimentare. Publishing platform for digital magazines, interactive publications and online catalogs. In tal modo,il poeta era sottratto alla tentazione di introdursi nell'azione e di Anche nelle antologie scolastiche, infatti, sono i cori, anziché le restanti parti delle tragedie, ad essere solitamente letti e studiati. Letteratura Italiana Del Risorgimento | Gianfranco Contini, Roberto Antonelli | download | B–OK. C., intitolati _I beni della letteratura_ e _I mali della lingua latina_, intorno agli offici delle lettere e dei letterati, intorno alle pessime condizioni dell'educazione letteraria qual fu e qual in parte ancora fra noi e alla necessit di una educazione pi veramente civile. Quando ha trattato del Carmagnola o degli ultimi longobardi, ha visto che il succo di qualunque vicenda consente ben poco di rallegrarsi. Con il coro Manzoni, invece, vuole costituire E così nel coro, dove solitamente si mettevano le riflessioni dell’autore, con cui egli si prendeva una pausa meditativa da affidare agli spettatori, perché si rendessero conto di ciò che era in gioco sulla scena, noi troviamo il caricarsi delle emozioni. È una conclusione amara che prende atto della situazione immobilizzata da un ordinamento che non lascia spazio ad alcuna forma di speranza. Il 1816 fu una data solenne nella storia d’Europa e soprattutto d’Italia … Come mai in mezzo a un movimento fondato sulla libertà e l’eguaglianza di tutti gli uomini dirimpetto alla teocrazia e alla distinzione delle classi, sorse il sentimento nazionale? IT . Bisogna riconoscere che l’autore ha saputo creare questo clima per il contenuto del coro, ma anche per la forma espressiva a cui ricorre. I primi hanno un concreto senso della realtà e sono capaci di agire, restando insensibili alle voci del cuore, i secondi invece vivono per alti e nobili ideali, comprendono le angosce e sofferenze degli altri e trovano solo nella morte la piena realizzazione della loro complessa e travagliata personalità. (De Sanctis, p. 215). I campi obbligatori sono contrassegnati *. Quando la vittoria le arrise e l’ambizione si svegliò … quel popolo diventò conquistatore e gli altri rappresentarono il sentimento nazionale … Tutti questi fatti arricchivano il mondo moderno del nuovo sentimento di nazionalità. Questo fenomeno è una eredità della campagna napoleonica, perché i diversi popoli “liberati” dall’ancien regime grazie al nuovo “verbo” rivoluzionario di libertà, fraternità ed uguaglianza, si erano però ribellati in presenza delle armate napoleoniche, dando di fatto un appoggio agli Imperi nel restaurare il vecchio sistema. prefazione al Carmagnola, il poeta ci spiega che esso non ha la funzione posseduta dal Leggi tutto su La funzione dei cori nelle tragedie manzoniane Istanze nazionali e liberali in Europa nella prima metà dell'Ottocento Submitted by comune.cremona on Gio, 04/12/2014 - 13:57 La morte nelle tragedie di Alessandro Manzoni come catarsi intellettuale . È l’azione drammatica che succede ai due atti prece-denti, e che l’autore non può mettere in teatro, come vi mette i capitani; è la battaglia; da una parte sono gli avventurieri di Filippo Visconti, dall’altra quelli del Conte di Carmagnola; non ci sono riflessioni sui fatti di cui si è parlato innanzi. Le vergini, mentre Ermengarda muore, le sono intorno, la confortano, pregano per lei. Convert documents to beautiful publications and share them worldwide. E qui il testo si fa incalzante con queste rovinose invasioni di campo, da cui è inutile sperare quella libertà che sola si ottiene con la propria responsabilità. Find books By JUNGYUN CHOI. Su un’analoga contraddizione dolorosa nasce anche il Coro di Ermengarda; il desiderio di sgombrare dall’ansia mente i terrestri ardori, e il bisogno incontenibile di richiamare alla fantasia gli irrevocati dì. I tre cori contenuti nelle due tragedie manzoniane rappresentano un'innovazione tecnica o meglio un ritorno alle origini della tragedia, a quel teatro greco nel quale il coro aveva una funzione importantissima. Proprio il Carmagnola che concepisce in questo anno, dovrebbe essere un’occasione per introdurre una riflessione storica che abbia come oggetto le condizioni miserevoli dell’Italia. La sola dignità che valga la pena di considerare è quella della sventura iniquamente inflitta. Una innovazione delle tragedie manzoniane è l'introduzione dei cori. Il coro più lirico, in un contesto altamente drammatico, è quello presente al termine della prima scena dell’atto quarto dell’Adelchi, dove si ha l’abbandono alla morte di Ermengarda, rifugiata nel monastero di Brescia, dopo il ripudio di Carlo. E che cosa ci si move in mezzo? Cristo, dovrebbe essere chiaro, non ha promesso libertà agli schiavi o rivendicazione agli sfruttati, ha elevato a valore la loro condizione. È opinione diffusa che le tragedie manzoniane siano sperimentazioni ne-cessarie per arrivare poi a risultati migliori. Il motivo che un popolo può riscattarsi, se questo riscatto è uno sforzo interiore, era un motivo assai comune nella propaganda nazionale del primo ottocento; ma nel Coro manzoniano esce colorato da questo sentimento angoscioso per la dura fatalità di questa necessità del combattere. I : Vita, rime e satire Voll. Indirizzo: Via F. Cavallotti, 2 - Cremona. (De Sanctis, p. 221). Nel Coro è sublimata la stessa tragica contraddizione di Adelchi; esso non fa eco alla rovina di Desiderio o all’epopea gloriosa di Carlo, ma al dissidio doloroso, profondamente cristiano, di Adelchi, combattuto tra l’”opra” e la persuasione che, in questo mondo, “loco a gentile, ad innocente  opra non v’è”. I tre cori contenuti nelle due tragedie manzoniane rappresentano un'innovazione tecnica o meglio un ritorno alle origini della tragedia, a quel teatro greco nel quale il coro aveva una funzione importantissima. Capita, non di rado, che gli studenti ne confondano i versi con poesie indipendenti, piuttosto che considerarli parti di opere composte, comunque, più per la lettura che per la rappresentazione a teatro. I promessi sposi | Manzoni Alessandro | download | B–OK. Nelle tragedie manzoniane incontriamo due categorie di personaggi. La funzione dei cori nelle tragedie manzoniane prof. Luisa Arli Non si può dare la colpa ad altri, ed è necessario un riscatto che derivi proprio da uno spirito più religioso. ore 16.00. Ma nel dramma non ce lo trovate, perché Manzoni qui ha operato da critico e non ha sentito che dovea metterci parte di sé e dei sentimenti contemporanei. (De Sanctis, p. 230). "Nelle tragedie non c'è rivalità, uniti contro il Coronavirus". Il Romanticismo italiano elabora una nuova forma di tragedia, la tragedia storica, che vuole collacare la storia dei personaggi in un determinato e fedele contesto storico, ma completato con sentimenti e passioni tipici del movimento romantico. È di qui che prende avvio il lavoro sul suo romanzo, anche questo accidentato, e tuttavia destinato ad una visione più serena e ariosa. coro nella tragedia greca: nelle tragedie antiche il coro era la personificazione dei pensieri … Distinguendo queste varie fasi nel Coro, non si vuole deprimere una parte per esaltare l’altra, ma solo mettere in rilievo la diversa ispirazione della poesia e giustificare  gli stessi equivoci della critica per la parte introduttiva, di cui qualche peso va al poeta stesso. Per favore, accedi o iscriviti per inviare commenti. La situazione storica, sullo sfondo della quale si muove il personaggio in oggetto, è quella di un’Italia divisa, ma soprattutto fratricida, visto che le lotte sono fra le diverse città e signorie: non c’è alcuno straniero alle porte che possa  mettere in discussione la comune appartenenza ad una eredità comune, almeno per il comune linguaggio. Download books for free. Questo ebook è pensato per gli studenti alle prese con i Promessi Sposi e gli altri lavori di uno dei padri della letteratura italiana. IT . Costui rileva che “nella sua tragedia l’azione è chiusa in un atto solo, e il rimanente sono discorsi. E questo elemento drammatico fa la grandezza del coro. Qui si ha come l’impressione, pur non essendo esplicitata la cosa, che il coro sia quello delle vergini compagne, che, nello stesso monastero in cui Ermengarda trova ospitalità, le stanno vicino nell’ora della morte per affrettarne e alleviarne il trapasso. La critica di fondo, quella più lucidamente sottolineata, compare tempo dopo con le lezioni napoletane di De Sanctis, già più volte citate. Manzoni nel suo stile si discosta dalla tradizione classica violando le regole dell’unità di tempo e luogo, pur mantenendo l’unità d’azione. Cremona . Nelle Vergini delle Rocce, 1895, innanzi alle «figure» delle tre protagoniste, il narratore confida una propria percezione. PREFAZIONE 15 sinestetica: «al suono delle loro voci […] se i tre ritmi al mio udito, erano alterni, alla mia vista erano simultanei e continui». Ciao Oliver, le caratteristiche principali del teatro di Manzoni sono il rifiuto delle unità aristoteliche, il principio della soggettività dell’arte e il nuovo rapporto tra Storia e Poesia. (De Sanctis, p. 222). Due sono in questa i momenti patetici: il coro e la catastrofe, la morte di Carmagnola … In questa tragedia son prima due atti, i quali scorrono tranquilli, senza alcun movimento che possa aver somiglianza coll’emozione, e servono a preparare lo scoppio ultimo, il coro. Ma per quanto ella cerchi pace al suo tormentoso vivere, questo riappare, sempre più tormentoso, perché i ricordi vanno ai bei tempi di un amore nutrito e manifestato, e tuttavia poi non più corrisposto: è mirabile la scena di caccia, a cui lei partecipa, rincorrendo lo sposo che colpisce il cinghiale. In effetti, anche Manzoni, da storico, si rende conto che non può piegare la vicenda in questa direzione, anche per evitare la censura; e soprattutto non può far dire ai personaggi qualcosa che non si addica a quei tempi. Ed il coro è appunto la descrizione di due popoli viventi gettati in mezzo alle velleità di un popolo morto che per un momento crede vedere cangiato il suo destino e poi ricade nella tomba. Ma anche questo motivo più strettamente nazionale si colora del sentimento cristiano dello scrittore. Download books for free. Nel Conte di Carmagnola (1820) e in Adelchi (1822), tragedie nelle quali sono adombrati i tragici eventi del suo tempo, Manzoni indica nella violenza e nella guerra due manifestazioni di follia Quest’affermazione della continuità della nazionalità italiana fin dal secolo ottavo, era una protesta in poesia, l’affermazione dell’indipendenza e della personalità del popolo italiano. Tragedie 1251 UPL00002135 Opere. Una novità singolare nelle tragedie manzoniane è data dalla presenza dei Cori, uno al termine del secondo atto del “Carmagnola” (“S'ode a destra uno squillo di tromba”) e due nell’ “Adelchi”, precisamente al termine del III atto (“Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti”) e dopo la prima scena del IV atto (“Sparsa le trecce morbide”). … Essi volevano ricostituire la religione, tanto veemente era il bisogno di idee religiose: sentivano che un popolo non può vivere tra l’incredulità e la superstizione. Eventi; Società Filodrammatica Cremonese con il sostegno Lions Club Cremona HostPiazza Filodrammatici, 2 . Nell’Adelchi compaiono due cori, molto diversi fra loro. È la voce del poeta che parla anche lì, ma non del tutto disviluppata dalle vicende particolari della scena. La polizia organizzò anche le sue, vi furono mine e contromine. Manzoni teneva presente l'alta importanza che il coro aveva avuto nel dramma antico per le sue finalità etiche. Nella tragedia greca antica i cori erano parte integrante dell’opera ed interpreti dei sentimenti e dei princìpi morali dell’opinione pubblica. La tragedia viene di fatto resa esplicita a partire dai discorsi contrapposti dei due personaggi, che sono quelli di pura invenzione e che l’autore inserisce perché essi possono rappresentare al meglio le due visioni diverse e contrastanti che sono all’origine della tragedia. Se capofila può essere considerata Napoli, ormai con la sua intellighenzia distrutta per le numerose condanne a morte e all’esilio perpetuo dei suoi intellettuali migliori, a Milano, invece, si forma un nuovo gruppo che si costituisce con ideali che si potrebbero definire “religiosi”, come ben annota il critico napoletano. Nelle tragedie manzoniane i cori sono: Il mezzo con cui Manzoni fa sentire la propria voce. Il classico tema dello scontro fra un eroe e il fato avverso prende nelle tragedie manzoniane una coloritura morale: da una parte stanno poche anime nobili e giuste, dall’altra il basso intrigo politico. È una sorta di mesto accompagnamento dell’anima che sta lasciando il corpo, con quella pietà che diventa preghiera. Manzoni fra il 1820-1822 scrive due tragedie: Il Conte di Carmagnola (amb. Organizzatori: UNITRE - Università della Terza Età e del Tempo Libero "Luigi Grande" Referente: Renata Patria. dim. Ma l’equivoco in cui sono caduti insigni critici, pur sta a testimoniare questo sopravvivente e ambiguo legame con la situazione di fatto. Ma anche qui, com’è difficile essere sventurati nel senso positivo della parola, senza essere tutt’insieme passivi e rinunciatari. Per Manzoni la tragedia deve rappresentare I Rossetti e Berchet si avviarono all’esilio; Pellico, Oroboni e tanti altri si avviavano allo Spielberg … Questo coro produsse una grande impressione in Italia; quando tutto sembrava perduto, parve il primo rintocco del risveglio. Che cosa è questo coro? In nome della fraternità umana e non solo per ragioni di nazionalità e di politica, è doveroso riemergere da un vivere condotto in modo negativo …. Title: L'opera di Verga e altri studi di critica letteraria, Author: Edizioni_Sinestesie, Length: 256 pages, Published: 2019-04-02 Se i vincitori sono fatalmente degli oppressori, i vinti sono degli sconsiderati, oppure degli inetti e dei vili. Non gli si venga perciò a parlar bene degli antichi popoli italiani, cioè dei romani, di quei tempi là. Si tratta del popolo latino, erede di un passato glorioso che ora è coperto di muschio, e fatto di sole rovine. Anche Ermengarda, come lo stesso Adelchi, è la vittima di un’ingiustizia che lei sconta nella sua persona, vittima sacrificale di una provvida sventura, perché dal suo sacrificio venga un bene più grande: l’immagine usata di un tramonto splendido, sull’orizzonte di un temporale finito, dice che si preparano tempi migliori dopo un periodo di lotte, di guerre, di violenze, che solo il sacrificio scongiura. Nelle tragedie Manzoni introduce il coro, una novità nel teatro tragico moderno.Nella prefazione al Carmagnola, il poeta ci spiega che esso non ha la funzione posseduta dal coro nella tragedia greca: nelle tragedie antiche il coro era la personificazione dei pensieri Il coro nelle tragedie greche era un personaggio collettivo che commentava l’azione e ricavava il concetto morale, interpretando i sentimenti del poeta. La morale di fra Cristoforo militante e quella di Adelchi moribondo, avvicinate e contrastanti fra di loro, e mai vittoriosa l’una sull’altra, in una nota d’intensissima poesia. Niente di speciale, niente di nuovo rispetto a ciò che i libri di storia si diffondono a spiegare circa il 1815, l’anno del Congresso di Vienna, con cui finalmente si dà pace all’Europa che era stata percorsa dall’astro napoleonico, ormai definitivamente tramontato. A questo punto c’è un susseguirsi di domande accompagnate da considerazioni che dicono lo sgomento del poeta, capace di suscitare il medesimo sgomento del lettore che vi partecipa. Di qui l’invito conclusivo a trovar pace …. Circa 67% degli utenti ha risposto correttamente. Ermengarda viene accumunata alle tante donne che hanno patito nel corso della storia, vittime esse pure della violenza che domina il mondo e che proprio nella donna trova l’accanimento, e l’accumularsi del male e del dolore. Che cosa ci ha dato Manzoni con i suoi cori? È la stessa logica di Adelchi, trasferita in un mondo femminile. lo scrittore possa esprimere la propria visione e le proprie reazioni soggettive di fronte ai Un'invenzione antica viene trasformata una cosa moderna nelle tragedie manzoniane. Download books for free. L'ambientazione storica è ricostruita fedelmente, dopo lungo studio e ricerche storiche accurate, di cui l'autore dà conto in opere storiografiche (a es. Questa tematica è svolta schematicamente nel conte di Carmagnola. (De Sanctis, p. 214). soggettiva. Seneca mostra nelle sue tragedie il lato forse più sconosciuto della sua personalità, l'altra faccia "dionisiaca" di quel vir sapiens et bonus suicidatosi per la giusta causa della libertà, di quel saggio stoico che andava predicando l'imperturbabilità, la giustizia e il Bene. Ciò che si salva, ben oltre dunque i “discorsi”, che non sono i fatti, sono i momenti “patetici”, come li definisce il critico napoletano, prendendo spunto nella sua riflessione su ciò che ha scritto Goethe. A ogni pretesa gloria corrisponde un prezzo di sopraffazione da una parte, di offesa e di umiliazione dall’altra. Ma il secondo Coro ha qualcosa di più contingente che non ci sia nel primo, che è un canto assolutamente liberato, librato assai in alto, sulla ruina di un impero e la nascita dolorosa di uno nuovo, e la perplessità della sorte di un popolo sempre soggetto. È utile per un veloce ripasso di fine anno, come sintesi della vita di Alessandro Manzoni, delle sue opere principali e in particolare dei singoli capitoli dei Promessi Sposi. le tragedie sono ambientate rispettivamente nel Quattrocento, fra il 1425 e il 1432 Il Conte di Carmagnola, e in età longobarda Adelchi, fra 772 e 774.Trame: v. sul manuale. Manzoni si propone di escludere dal dramma tutte le sue emozioni, di lasciar parlare solo i suoi attori, quantunque di rimpetto a quella vita ei dovesse sentir negato se stesso, come doveva avere questo sentimento di negazione tutto il popolo italiano. Proprio il coro permette di far sentire che in quel frangente non ci sono solo uomini isolati, come nel resto del teatro, ma che vi si possa riscontrare la presenza di tanti, che, insieme, per quello che dicono e soprattutto per il modo con cui lo dicono, permettono di avvertire il dramma di uno scontro particolarmente teso. Ecco, dentro questo quadro si può comprendere che l’attività letteraria di Manzoni in questi anni non ha solo come scopo la comunicazione di quella fede cattolica che egli ha abbracciato con l’ardente desiderio del neofita e del convertito che avverte la missione di convertire altri, ma anche e soprattutto pone al centro la causa politica da realizzare secondo metodi e mezzi che non dovevano essere quelli della lotta armata e neppure della cospirazione, anche se di fatto la reazione del governo portava poi a sposare forme estreme. Anche nelle antologie scolastiche, infatti, sono i cori, anziché le restanti parti delle tragedie, ad essere solitamente letti e studiati. Definitions of Opere_di_Alessandro_Manzoni, synonyms, antonyms, derivatives of Opere_di_Alessandro_Manzoni, analogical dictionary of Opere_di_Alessandro_Manzoni (Italian) Il coro è lui, lui che rappresenta il popolo contemporaneo. Scritti di teoria letteraria | Alessandro Manzoni, Cesare Segre (editor) | download | Z-Library. Ora la fiaccola del nazionalismo viene riaccesa a Milano, ormai saldamente in mano all’Impero asburgico, il quale impedisce ogni forma di aggregazione politica che vorrebbe mettere in discussione ciò che era stato sancito al Congresso di Vienna. È ben consapevole della presenza poliziesca del nuovo Stato in mano agli Asburgo e perciò non si espone direttamente, ma coltiva  queste idee che trapelano anche nella sua produzione letteraria. In Euripide, specialmente nelle tragedie più tarde, il coro comincia a perdere importanza, e la sua funzione diviene prevalentemente lirica. In effetti, anche per l’andatura del verso e delle strofe, nel caso di questo coro, si ha come un montare dei sentimenti che vorrebbero rendere partecipi i lettori o gli spettatori, i quali dalla situazione storica descritta dovrebbero essere condotti alla realtà del proprio tempo. Read "D. Die einzelnen romanischen Sprachen und Literaturen., Zeitschrift für romanische Philologie (ZrP)" on DeepDyve, the largest online rental service for scholarly research with thousands of academic publications available at your fingertips. Tutti questi non sono pensieri, ma fatti, sotto cui pullulano i pensieri che altri poeti metterebbero in forma di concetti e di raziocini. Nessun dubbio che Cristo ha ragione. L'ambientazione storica è ricostruita fedelmente, dopo lungo studio e ricerche storiche accurate, di cui l'autore dà conto in opere storiografiche (a es. Ormai la critica ha abbandonato la tesi che fu del De Sanctis e del Carducci, che il Coro, cioè, sia la voce delle suore o di pietose vergini della razza oppressa che si stringono intorno alla morente; e ben di tutti si riconosce che esso è invece la solitaria voce del poeta, il “cantuccio” in cui egli, secondo le note avvertenze premesse al Carmagnola, parla in prima persona, e che, al solito, come nel primo Coro, sublima il dramma interno degli stessi protagonisti.